L’uso dell’immigrazione per far impaurire la pancia del paese e strappare voti alla parte più conservatrice dell’elettorato, come fa quotidianamente Matteo Salvini, è già di per sé demagogia di bassa lega.

Se poi si scopre che sulle cifre dell’immigrazione si raccontano balle, come hanno fatto Silvio Berlusconi e Matteo Salvini di recente, si tratta di porcheria.

Il sito online lavoce.info nei giorni scorsi ha messo a nudo le falsità dei due massimi esponenti del centro destra. Vale la pena dunque riprendere il chek fatto dalla Voce.info sulle dichiarazioni dei due alleati.

Partiamo da Salvini. Il 15 gennaio scorso il capo della Lega ha scritto un simpatico tweet che potrebbe diventare il manifesto del neo razzismo. “Record di sbarchi di clandestini in gennaio: già 841 da inizio anno (+15% rispetto all’anno scorso). E negli alberghi ne stiamo mantenendo 183.681. Non vedo l’ora che mi diate la possibilità di fermare questa INVASIONE, organizzata e finanziata per cancellare la nostra cultura”.

Neanche la Le Pen utilizzava questo linguaggio. C’è soltanto da sperare di non averlo davvero nelle vesti di presidente del consiglio.

Ma torniamo ai dati. Secondo gli analisti della Voce.info e secondo il Viminale, Matteo Salvini a questo proposito racconta balle: “In un anno gli sbarchi sono diminuiti del 34 per cento, da 181mila e 436 a 119mila e 310 migranti giunti sulle coste italiane.

Una flessione cominciata a luglio, da quando Minniti ha cambiato le politiche migratorie stringendo accordi con le comunità e la guarda costiera libiche”. “Come vanno d’accordo dunque i due dati?”, si chiedono gli analisti che utilizzano la tecnica del fact-cheking.

“Matteo Salvini riporta cifre poco significative, in quanto relative a soli 15 giorni su 365. La brevità della serie temporale, unita al fatto che gli sbarchi sono eventi imprevedibili e legati a una serie di variabili logistiche e meteorologiche non sistematiche, fa sì che il confronto sia quasi insignificante per l’individuazione di un trend annuale o quanto meno mensile. Per comprenderlo appieno è sufficiente osservare la dinamica degli arrivi. Oggi, una settimana dopo il tweet di Salvini, la variazione sul 2017 è ancora positiva per il 15 per cento (2.749 sbarchi versus 2.393): nel frattempo, però, ci sono state fluttuazioni positive e negative, fino al meno 58% dal 15 gennaio.

Alle bugie di Matteo Salvini, che secondo la voce.info bara anche sugli ospiti in alberghi, seguono i trucchi aritmetici di Silvio Berlusconi che non vuole farsi rubare il mestiere di demagogo dal suo alleato.

In un’intervista alla sua tv il leader di Forza Italia ha affermato che “oggi in Italia si contano almeno 630 mila migranti di cui solo il 5 per cento, e cioè 30 mila, ha diritto di restare da noi […]perché rifugiati e cioè fuggiti da guerra e morte. Sono sbarcati in Italia 170 mila clandestini nel 2014, 153 mila nel 2015, 181 mila nel 2016 e 119 mila l’anno scorso”.

Numeri riscontrabili nei dati del Ministero dell’interno, e che se sommati raggiungono quota 623 mila (vicina ai 630 mila citati dal leader di Forza Italia). Berlusconi sembra supporre che la platea di immigrati irregolari-clandestini corrisponda, più o meno, al numero di arrivi degli ultimi anni. Un calcolo non così immediato, dal momento che della platea dei migranti sbarcati la maggior parte è stata negli anni integrata nei sistemi d’accoglienza e ha ricevuto il permesso di soggiorno, mentre altri possono aver espatriato o essere stati rimpatriati Non è quindi possibile associare a un stock fisso di stranieri clandestini e irregolari in Italia (secondo la Fondazione Ismu a fine 2016 erano 491 mila) i flussi annuali degli sbarchi. Ma è nel dato percentuale che si trova un altro errore.

Nel rapporto di lavoce.info si legge che “nel 2017 l’accettazione di status di rifugiato con pieni diritti è stata attorno all’8,5 per cento, la protezione sussidiaria al 7,3 per cento, mentre la percentuale di accettazione per protezione umanitaria al 24,4 per cento. In sostanza, se sommiamo le percentuali, non si parla più di un 5, ma del circa 40 per cento di persone che hanno diritto a restare sul nostro territorio. Senza contare gli esiti dei ricorsi in Cassazione, i cui dati – dopo la modifica legislativa di aprile dell’anno scorso – non sono ancora disponibili”.

Dunque, come il suo socio Salvini, Silvio Berlusconi ci racconta altre bugie. Come quella raccontata mercoledì sera da Lilli Gruber. “Durante i miei governi l’80 per cento dei miei impegni sono stati mantenuti”. Ma mi faccia il piacere! diceva Totò.