La copertura delle nudità capitoline durante la visita del presidente iraniano Hassan Rohani a Roma ha suscitato l’ilarità di mezzo mondo. Alla lunga, però, avremmo riso un po’ meno se si fosse verificato lo scenario alternativo: quello di uno scatto di un reporter malizioso che avesse ripreso il presidente Hassan Rohani accanto a una statua «discinta» al Campidoglio oppure davanti a una bottiglia di Pernod all’Eliseo. In men che non si dica la foto sarebbe finita sui network iraniani con la benedizione del leader supremo Ali Khamenei.

Il prossimo 26 febbraio milioni di iraniani andranno alle urne per rinnovare il Parlamento e l’Assemblea degli Esperti. Un appuntamento cruciale non solo per quel Paese: se vincesse la vecchia guardia, l’onda d’urto si propagherebbe in tutto il Medio Oriente, soffierebbe nel fuoco delle guerre in corso e farebbe danni fino in Occidente. Ma la vecchia guardia potrebbe ancora vincere?

Certamente.

Proprio in questi giorni il potente Consiglio dei Guardiani (i 12 «apostoli» nominati da Ali Khamenei e dalla magistratura) sta invalidando centinaia di candidature che si erano registrate per conquistare uno dei 290 seggi del Parlamento e uno degli 88 posti all’Assemblea degli Esperti (un concistoro che ha il potere «cardinalizio» di eleggere il leader supremo alla morte di Ali Khamenei).

Guarda caso, la falcidie in corso sta colpendo sopratutto candidati aperturisti, tra cui lo stesso nipote di Khomenei, tanto da far dire ad Hassan Rohani: «Se alle elezioni si presentano solo quelli di una parte politica, a che pro organizzare le elezioni?».

Insomma, le aperture del governo sono in bilico. E il semplice scatto di un fotografo malizioso (ce ne sono a bizzeffe, fa parte del loro mestiere) avrebbe potuto far pencolare la bilancia dall’altra parte, se si calcola quanti milioni di elettori «pii ed osservanti» già guardano con sospetto a questi loro governanti che girano il mondo parlando inglese con accento british come il presidente Rohani o, peggio, con accento yankee come il ministro degli esteri Zarif.