Nonostante l’importante passo in avanti compiuto a settembre, quando la Suprema Corte de Justicia de la Nación ha pronunciato tre sentenze che hanno decriminalizzato l’interruzione volontaria di gravidanza, dichiarando incostituzionale il famigerato art. 196 del Codice Penale dello stato del Coahuila e invitando il parlamento a stabilire dei limiti invalicabili all’arbitrio senza freni che caratterizza da anni l’operato dei medici obiettori di coscienza, in Messico l’aborto continua ancora a rappresentare una chimera. Le pronunce dei giudici costituzionali, pur avendo valore in tutto il paese, non comportano un adeguamento automatico delle leggi vigenti in 28 dei 31 stati che compongono la...