Il Lazio si conferma la seconda regione italiana per numero di residenti stranieri regolari, ma aumentano le acquisizioni di cittadinanza italiana e i nuovi nati da genitori immigrati. È quanto emerge dal 13° rapporto dell’Osservatorio Romano sulle migrazioni pubblicato in estate dal Centro Studi e Ricerche Idos in collaborazione con l’Istituto di Studi Politici S. Pio V.

Secondo i dati al 1° gennaio 2017, la popolazione complessiva è di 662.927 persone – 11.2% dei residenti totali, il 51,9% delle quali donne – con un aumento tra il 2015 e il 2016 dello 0,4% (+17.768).

Contribuiscono a questo lieve incremento i 7.314 nuovi nati da genitori stranieri nel 2016 (il 15,4% di tutti i bambini nati nel Lazio) e le 30.643 nuove iscrizioni in anagrafe dall’estero, mentre sono cresciute sensibilmente le acquisizioni della cittadinanza italiana: nel 2016 sono state 11.856, ovvero il 5,9% delle 201.591 conseguite a livello nazionale.

«Nel Lazio e nel territorio di Roma, così come in tutta Italia, i numeri della popolazione straniera restano sostanzialmente uguali rispetto agli anni precedenti. Parliamo di una presenza stabile e radicata, ma dimenticata per le vicende legate agli sbarchi», afferma la curatrice del volume Ginevra De Maio.

Con 544.956 residenti stranieri registrati a inizio 2017, la Città Metropolitana di Roma è la prima provincia per numero di immigrati. La popolazione è aumentata di 15.558 unità nel 2016, registrando l’incremento più alto tra le province italiane e superando ampiamente il ritmo di crescita medio nazionale (2,4% contro lo 0,4%). Nello stesso anno sono nati 5.898 figli di genitori stranieri (un sesto dei nuovi nati in provincia) e hanno acquisito la cittadinanza italiana 9.479 persone.

Un altro dato interessante è quello relativo ai continenti di provenienza: nella Città Metropolitana il 54,2% degli stranieri residenti è europeo, il 78,5% comunitari. E poi Asia (26,2%), Africa (10,9%), America (8,6%) e Oceania (0,1%). Per ciò che riguarda le nazionalità, la maggioranza è composta dai rumeni con 181mila unità (33,3% del totale), seguiti da filippini (43.663), bengalesi (33.259), cinesi (21.619), ucraini (19.538), polacchi (18.675), albanesi (16.251), peruviani (15.593), indiani (15.521) ed egiziani (14.140).

La sola Roma Capitale concentra il 70% degli immigrati residenti in provincia per un totale di 377.217 persone, il 52,7% donne. L’Europa si conferma primo continente di provenienza, con un aumento nel 2016 dei rumeni del 2,5% per un totale di 90.959 unità, seguiti dagli ucraini (15.070, +5% nel 2016) e polacchi (12.360, -0,2%).

Il secondo gruppo è costituto dagli asiatici con 125.600 residenti (+5,3%), 41,685 dei quali sono filippini (+1,9%), 30.770 bangladesi (+6,3%), 18.721 cinesi (+8,2%) e 10.391 indiani (+7,7%). In forte crescita anche i cittadini dell’Africa, in particolare da Nigeria (4.441 totali, +8,8%), Egitto (11.162, +6,4%) e Marocco (5.217, +2,7%). Il Lazio, però, è anche terra di emigrazione: tra il 2008 e il 2016 si sono cancellati 58.115 italiani per l’estero, di cui 10.956 solo nel 2016.