Nuovo salto in avanti dei contagi da Covid: ieri 3678, mille più di martedì, un incremento che non si registrava dai giorni bui di metà aprile. 31 le vittime.
Il governo corre ai ripari, per ora limitandosi all’obbligo di mascherina sempre, all’aperto e al chiuso, tranne che nella propria abitazione o quando si cammina soli o vicino a persone conviventi nella natura. «Fin qui abbiamo gestito l’epidemia con rigore, se dismettiamo questo senso di responsabilità e disponibilità al sacrificio, andremo in difficoltà», avverte il premier Conte.

MENTRE IL MINISTRO della Salute Roberto Speranza pronuncia la parola che nessuno voleva più sentire: «Lavoriamo giorno e notte per evitare un nuovo lockdown nazionale». Ma, ammette il ministro, «nessuno ha certezze su quello che avverrà». E dunque «la mascherina è fondamentale», così come le altre misure di igiene e distanziamento.

Ieri il consiglio dei ministri ha prorogato fino al 31 gennaio lo stato di emergenza, e ha deciso che da oggi scatta l’obbligo di mascherina anche all’aperto su tutto il territorio nazionale. Per i trasgressori multe da 400 a 1000 euro. Le Regioni perdono poteri: non potranno varare misure più soft di quelle decise dal governo, al massimo più severe. Per ora non ci sono altre novità: entro metà ottobre arriverà un nuovo Dpcm, e le misure saranno tarate sulla curva dei prossimi giorni. «Massimo rigore», predicano Conte e Speranza. «Bisogna alzare la soglia dell’attenzione». «E’ l’unico modo per preservare le attività produttive e l’economia, per evitare nuove misure restrittive», avverte il premier.

IERI LA CAMERA ha ritrovato il numero legale e ha potuto approvare la risoluzione di maggioranza sull’intervento di martedì in Aula del ministro Speranza, che aveva al centro proprio la proroga dello stato di emergenza a fine gennaio (martedì il numero legale era mancato due volte per le assenze). A quel punto il consiglio dei ministri si è potuto riunire per varare il nuovo decreto che prolunga appunto il Dpcm di inizio settembre fino a metà ottobre e introduce l’obbligo delle mascherine. Con una raccomandazione: «Proteggiamoci con le mascherine anche in casa se riceviamo conoscenti, amici, familiari che non vivono con noi», dice Conte. «Dobbiamo indossarle anche in strade non affollate».si toglie la mascherina». .

«Abbiamo dei numeri ancora nei limiti della normale gestione – sottolinea il Commissario per l’emergenza Domenico Arcuri – ma dobbiamo prepararci alla possibilità che crescano». In aumento risultano infatti anche tutti gli altri indicatori contenuti nel bollettino, a rafforzare la tendenza al «lento e progressivo» peggioramento della curva epidemiologica, giunta ormai alla decima settimana consecutiva.

QUANTO ALLE REGIONI, la Campania resta in testa con 544 nuovi casi. Segiuono la Lombardia, con 520 casi, il Veneto, con 375, il Lazio con 357 e la Toscana, con 300. Ieri i ministri Speranza e Francesco Boccia hanno incontrato i rappresentanti di Regioni, Comuni e province, che hanno chiesto e ottenuto il ripristino di una cabina di regia come in primavera. Boccia ha cercato di placare i governatori più contrari alla nuova svolta centralista del governo (soprattutto Zaia e Toti): «Abbiamo una settimana per discutere il nuovo Dpcm e sciogliere i nodi».

«Bisogna affrontare il tema della capienza nelle strutture sportive ragionando in termini di percentuali», ha detto Stefano Bonaccini a nome dei governatori. Speranza ha comunicato alle Regioni la disponibilità dei medici di base a effettuare test rapidi nei loro ambulatori, e il governo ha stanziato 235 milioni.

RESTA ALTA LA TENSIONE sul viceminustro alla Salute Pierpaolo Sileri (M5S) ,che in tv ha accusato di Comitato tecnico scientifico di essere «troppo burocratico». Il Cts in una riunione urgente ha giudicato le critiche «avventate e superficiali» e ha chiesto l’intervento di Speranza. Sileri non ha gradito le mancate risposte del Cts alle sue proposte per dimezzare i tempi della quarantena e fare test nelle scuole. «Ho parlato con Sileri», ha provato a sedare l’incendio Conte, «e mi ha spiegato che non c’era nessuna polemica perché ha sempre apprezzato l’operato del Cts».