Tra le proposte formulate fino a tre giorni fa per affrontare il problema del precariato nella ricerca italiana il neo-ministro dell’istruzione e dell’università Lorenzo Fioramonti, già viceministro nel Conte Due quando a Viale Trastevere c’era il leghista Marco Bussetti, c’era anche la tassa sulle merendine.

Quarantenne, romano, docente di politica economica a Pretoria in Sudafrica, ha nominato Dino Giarrusso, già protagonista della trasmissione televisiva «Le Jene» e oggi deputato europeo dei Cinque Stelle dopo il flop alle politiche del 2018, al ruolo di segnalatore di irregolarità e raccomandazioni nei concorsi universitari.

Fioramonti sostenne che sarebbe stato il suo «segretario particolare». Sostenitore della necessità di ridimensionare l’importanza del Pil come indicatore del benessere, analista dei legami tra cambiamento climatico, disoccupazione sociale e instabilità economica, Fioramonti pensa a «interventi fiscali mirati» definiti come «Iva strategica» e microtasse «di scopo» per dare ossigeno a istruzione e ricerca, scuola e università. Il neoministro ha esordito così: «Lavorerò per risolvere le emergenze». In molti, tra sindacati e non solo, si sono augurati che affronti anche i grandi problemi.