Se ne parlava da giorni ma ora è ufficiale. Il consiglio dei ministri di oggi darà il via libera al decreto flussi 2021 grazie al quale circa 70 mila cittadini stranieri potranno venire a lavorare legalmente nel nostro paese. A darne notizia è stato ieri il premier Mario Draghi annunciando di aver già firmato il provvedimento. Una decisione che arriva quasi all’ultimo minuto, visto che la scadenza per la presentazione del decreto è il prossimo 31 dicembre, e che va incontro alle numerose sollecitazioni che da mesi le aziende italiane rivolgono al governo lamentando una carenza di manodopera addirittura superiore a quella prevista: almeno 100 mila lavoratori.

Insomma per gli imprenditori si tratta di una boccata di ossigeno, seppure ancora insufficiente. Unico problema: per il lavoratore resta ancora in vigore l’obbligo – previsto dalla Bossi-Fini sull’immigrazione – di trovarsi al momento della chiamata nel paese di origine, il che significa che chi lavora già in Italia per poter essere assunto a tempo determinato deve prima fare rientro in patria.

Rispetto al passato la cifra di 70 mila nuovi ingressi rappresenta una netta inversione di rotta. L’ultimo decreto flussi è del mese di ottobre del 2020 e prevedeva in tutto l’ingresso di 30.850 lavoratori. In particolare si trattava di 12.850 ingressi per lavoro subordinato non stagionale e autonomo, più altre 18.000 quote per lavoro subordinato stagionale nei settori agricolo e turistico alberghiero.

Non è detto che altri ingressi non siano possibili a breve. Lo stesso Mario Draghi ieri non ha escluso infatti un nuovo intervento: «Ci sarà un altro decreto flussi l’anno prossimo», ha annunciato il premier. Per di più se dalle aziende dovessero arrivare ulteriori richieste si potrebbe intervenire ancora senza più i limiti temporali di oggi. Con la revisione dei decreti sicurezza è stata infatti inserita la possibilità per il governo di aggiornare anche nel corso dello stesso anno il numero degli ingressi per i lavoratori stagionali attraverso il varo di un nuovo decreto flussi. Su questo il premier non sembra avere dubbi, al punto da sollecitare un cambiamento del sistema di accoglienza dei migranti: «Oggi l’industria ha un bisogno grandissimo di manodopera. Su questo c’è grandissima apertura di tanti Paesi», ha detto.

La notizia dell’imminente arrivo del decreto è stata accolta da commenti positivi. Per Giuseppe Brescia (M5S), presidente della commissione cultura della Camera, «con questo provvedimento il governo ascolta e richieste delle imprese e cancella propaganda e demagogia». Soddisfazione anche da parte di Coldiretti. «L’arrivo del decreto – si spiega in una nota – è importante per salvare i raccolti e cogliere nel settore agroalimentare le opportunità che vengono dalla ripresa economica in un settore che resta ancora fortemente dipendente dal contributo dei lavoratori stranieri».