Micidiale refuso nel sommario a pagina 8 del «manifesto» di ieri nell’articolo «La fabbrica chiusa dalle banche» in cui Adriana Pollice ha raccontato l’esperienza di Italcables, l’azienda in provincia di Napoli recuperata dagli operai. Purtroppo nella composizione del sommario abbiamo attribuito erroneamente il finanziamento a Banca Intesa e non, come invece è ed era riportato correttamente nell’articolo, a Banca Etica. Ce ne scusiamo con l’autrice, con i lettori e… con le banche interessate.
Cogliamo l’occasione per pubblicare oggi anche un contributo più approfondito sulle attività di Banca Etica con Legacoop al fianco dei lavoratori che rilevano le aziende in crisi e si costituiscono in cooperative per salvare posti di lavoro e professionalità. Qui al «manifesto», del resto, ne sappiamo qualcosa. (m. ba.)

I riflettori sono giustamente puntati sull’inaugurazione della Wbo Italcables, cooperativa creata da una cinquantina di lavoratori coraggiosi che anche grazie anche al finanziamento di Banca Etica hanno rilevato le attività della multinazionale Italcables a Caivano, vicino Napoli, evitando così la definitiva chiusura dell’impianto e la perdita di posti di lavoro.

Da almeno 5 anni Banca Etica è in prima linea insieme alle Centrali Cooperative e CFI-Cooperazione Finanza Impresa – per finanziare i progetti di «workers buyout». Si tratta di società (srl o spa) fallite che rinascono come cooperative grazie all’impegno degli ex-dipendenti che così salvano posti di lavoro e professionalità. Un fenomeno che all’inizio sembrava di nicchia, ma che sta crescendo con successo anche in Italia.

Noi di Banca Etica abbiamo iniziato nel 2011 a Scandiano (Reggio Emilia) con la Cooperativa GresLab, nata dalle ceneri della ex-Optima spa, industria operante nel settore della ceramica. L’azienda posta in liquidazione – è stata salvata dai dipendenti che si sono costituiti in cooperativa con il supporto di Legacoop Reggio Emilia e il finanziamento di Banca Etica: 40 i posti di lavoro salvati sul territorio.

Subito dopo sono arrivati i dipendenti della ex Modelleria Quadrifoglio srl di Vigodarzere (Padova) che impegnando le somme ricevute a titolo di ammortizzatori sociali dopo il fallimento dell’azienda – hanno dato vita alla Cooperativa D&C Modelleria: 12 ex dipendenti con un’età media di 35 anni sono diventati cooperatori, con il supporto tecnico e finanziario di Legacoop-Veneto. L’obiettivo è un milione di fatturato, grazie allo zoccolo duro di clienti soprattutto in Veneto, ma con una buona presenza dalla Puglia al Piemonte con cui gli ex-dipendenti ora cooperatori hanno sempre mantenuto i contatti.

Poi è stato il turno del Centro Olimpo a Palermo: 34 lavoratori hanno fondato la coop che ha rilevato un ipermercato confiscato alla criminalità organizzata, con il sostegno anche di Libera e Addio Pizzo. Sempre in Sicilia, artigiani esperti e determinati hanno rilevato il Birrificio Messina: dopo il fallimento dello storico birrificio, col supporto della Fondazione di Comunità di Messina e il sostegno finanziario anche di Banca Etica, nel 2015 è ripartita una produzione tradizionale che ha a lungo marcato l’identità della zona prima di essere chiusa.

In Veneto abbiamo contribuito a rimettere sul mercato la Cooperativa Lavoratori Zanardi, nata dalle ceneri dell’Editoriale Zanardi: una antica e prestigiosa casa editrice che stampa libri di qualità, dedicati all’arte e alla fotografia, spesso con bellissimi formati fuori misura. Un’eccellenza italiana – di cui ha scritto anche il «New York Times» – tenuta in vita da una ventina di artigiani che non si sono arresi e hanno rilevato l’azienda dopo il fallimento.

Ed è di questi giorni il finanziamento erogato da Banca Etica agli operai di Isolex per continuare a produrre pannelli isolanti per l’edilizia, nel rispetto dell’ambiente e salvando posti di lavoro ancora più preziosi in una zona ad altissima disoccupazione come Porto Torres in Sardegna. Leader di mercato in Puglia, Lazio, Sicilia, Sardegna, la cooperativa fondata da 19 dei 30 ex addetti, cui si aggiungeranno 4 dipendenti; si prepara ora a crescere nel resto del Paese.

Questi sono alcuni esempi tangibili del tipo di economia che Banca Etica sostiene grazie al risparmio affidatole da soci e clienti: un’economia fatta di partecipazione, cooperazione, responsabilità e reti territoriali.