lphia Salman Rushdie, dove è stato trasportato in elicottero e ricoverato dopo essere stato accoltellato poco prima di tenere una conferenza dal palco del Chautauqua Institution, in una zona rurale di upstate New York. Dopo l’intervento chirurgico a cui è stato sottoposto, le sue condizioni non sono buone: «Rushdie è stato pugnalato al collo e all’addome» ha dichiarato il suo agente, Andrew Wylie, al New York Times, spiegando che lo scrittore potrebbe perdere un occhio, il suo fegato è stato danneggiato e i nervi del braccio sono stati recisi.

LA GOVERNATRICE dello Stato di New York Kathy Hochul ha subito diffuso un video su Twitter dicendo che «L’attacco a Salman Rushdie è stato anche un attacco ad alcuni dei nostri valori più sacri: la libera espressione del pensiero. Rushdie è una persona che ha passato decenni a dire la verità al potere. Una persona che è stata là fuori senza paura nonostante le minacce che lo hanno seguito per tutta la sua vita adulta. Condanniamo ciò che è accaduto, condanniamo tutta la violenza e vogliamo che tutti sentano quella libertà di parlare e di scrivere la verità».
Anche il governo ha condannato l’attacco. «Questo atto di violenza è spaventoso – ha affermato il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan in una dichiarazione – Tutti noi nell’amministrazione Biden-Harris stiamo pregando per la sua pronta guarigione». Una dichiarazione di solidarietà è arrivata anche dal segretario generale delle Nazioni unite Antonio Guterres.

IN UNA CONFERENZA stampa la polizia dello Stato di New York ha detto di stare lavorando con l’Fbi, e ha dichiarato che l’uomo che ha aggredito lo scrittore, Hadi Matar, 24enne del New Jersey, è in stato di arresto, ed è stato accusato di tentato omicidio di secondo grado e aggressione di secondo grado. Il tentato omicidio è la più grave delle due accuse e, secondo la legge di New York, può portare fino a 25 anni di carcere dopo la condanna.
Al momento Matar è detenuto nella prigione della contea di Chautauqua, e il giudice della contea ha ordinato di trattenerlo senza cauzione.

I funzionari hanno dichiarato di non avere ancora elementi sulle effettive motivazioni di Matar, che le indagini sono in corso e che i pubblici ministeri locali stanno lavorando con le controparti delle forze dell’ordine del New Jersey «per comprendere meglio la pianificazione e la preparazione che hanno preceduto l’attacco», e per determinare se dovranno essere formulate ulteriori accuse.
Una revisione preliminare degli account dei social di Matar indicano simpatie per l’estremismo sciita e il Corpo delle Guardie rivoluzionarie islamiche iraniane, ma le indagini sono solo all’inizio. Non si sa se ha agito da solo, se fa parte di un gruppo, come si era organizzato e preparato.

«QUESTA È LA FASE iniziale di quello che sarà inevitabilmente un lungo processo legale – ha affermato Jason Schmidt, procuratore distrettuale della contea di Chautauqua – Cercheremo di essere il più trasparenti possibile senza compromettere il caso».
Nella casa indicata come residenza di Matar a Fairview, New Jersey, nessuno apre la porta ai giornalisti, accorsi da New York , e sembra che nessuno dei vicini lo conoscesse.

Dopo l’attacco a Rushdie sono state sollevate domande sulle precauzioni di sicurezza, o sulla loro mancanza, nell’istituto che aveva organizzato la conferenza. Secondo due fonti che hanno parlato con la Cnn, la dirigenza dell’istituto aveva rifiutato le raccomandazioni per le misure di sicurezza di base, compresi i controlli sulle borse e l’installazione di metal detector, nel timore che un’organizzazione simile potesse creare un divario tra gli oratori e il pubblico, andando contro i principi di base del Chautauqua Institution.

OLTRE A RUSHDIE nell’attacco è stato ferito anche il co-fondatore della no profit Pittsburgh Asylum, Henry Reese, che avrebbe dovuto unirsi allo scrittore per il dibattito,.Reese è stato a sua volta portato in ospedale, curato per una ferita al viso e subito dimesso. «Salman Rushdie è uno dei grandi autori del nostro tempo e uno dei grandi difensori della libertà di parola e della libertà di espressione creativa – ha twittato – Lo veneriamo e la nostra principale preoccupazione è per la sua vita. Il fatto che questo attaccosi sia potuto verificare negli Stati uniti è indicativo delle minacce agli scrittori di molti governi e di molti individui e organizzazioni. Oltre a augurare a Salman tutto il bene, da americani e da cittadini del mondo, dobbiamo impegnarci nuovamente a difendere i valori che sostiene».