Nonostante tutto, ci sono varie buone notizie da collezionare e anche «praticare» nel 2022. Nell’anno che verrà, berremo avidamente il «latte dei sogni» – che ha proprietà magiche, come l’ambrosia e il nettare della capra Amaltea, nutrimento degli dèi. È questo il titolo che la curatrice Cecilia Alemani ha scelto per la 59/a Esposizione internazionale di Venezia. Se saremo liberi e ancora fisicamente in grado di aggirarci su e giù per il mondo (il flâneur incallito ha le ginocchia arrugginite) si potrà approdare in Laguna dal 23 aprile al 27 novembre, ricordando che il primo Leche del sueño nacque in Messico dalla mente immaginifica della surrealista Leonora Carrington: fu lei a creare un mondo onirico in piena metamorfosi, con adulti intrappolati nella loro infanzia, illustrando favole direttamente sui muri della sua casa per poi rilegarle in un libro-taccuino.

L’abbuffata artistica (il cibo come metafora è sempre presente) continuerà con la 15/a edizione di Documenta Kassel (dal 18 giugno al 25 settembre; allungando il percorso, una puntata a Berlino non guasta: l’interessantissimo Kader Attia cura la sua Biennale, opening l’11 giugno). Il tema intorno al quale ruoteranno le opere dei 50 invitati a Kassel si dipana dal Lumbung, quello che in Indonesia è un deposito di riso, bene primario e collettivo. L’invito è un ritorno alla terra e alle sue risorse? Può darsi. A guidare i giochi sarà Ruangrupa, team di sette artisti fondato nel 2000, sede a Giacarta.

Se nel corso dell’estate, dopo questi banchetti, si è diventati «addicted» d’arte si può continuare il tour dirigendosi verso i Balcani. È Pristina nel Kosovo, infatti, la città selezionata per ospitare Manifesta numero 14. La Biennale itinerante occuperà diffusamente il territorio dal 22 luglio al 30 ottobre, concentrandosi sui modi alternativi di narrazione della storia. Un altro mondo è possibile, il sottotesto.