Tecnicamente sarebbe un assolo, ma che beata e invidiabile solitudine quella del vibrafonista di una band giocattolo a geometria variabile, alimentata dall’insostenibile energia di decine e decine di batterie alcaline e da una potente immaginazione poliritmica.

C’est parti mon Kiki, lo spettacolo di e con Jacques Tellitocci che ha aperto la sezione Kids + Family del RomaEuropa festival (ancora due repliche oggi al Mattatoio) è un assolo di ricordi, questo sì, intimo e solipsista, che accoglie grandi e piccini in un mondo infestato da tanti piccoli automi, musicisti a loro insaputa.

A cominciare dal cagnolino Kiki, dapprima sordo e insensibile a tutti gli stimoli, ma solo perché il suo sbadato padroncino ha dimenticato di accenderlo. È uno dei dispositivi sonori recuperati dalla scatola dei balocchi di un bambino della fine del secolo scorso e costretti a rimettersi in pista, tra numeri di alta giocoleria sonora pieni di humor e nevrosi circensi.

PRESENZA dapprima massiccia al centro della scena, il vibrafono sotto i tocchi di Tellitocci diventa essenza gassosa, che lievita impalpabile come un melodiare qualsiasi di René Aubry e vive dell’interplay a tratti furioso con i circuiti elettrici dei giocattoli. Il ritmo è il suo business, il sogno la sua passione. Da percussionista inveterato, avvezzo a sollecitare in modo sensato qualsiasi oggetto offra in cambio una risonanza, una vibrazione che racconta delle storie. Al pari delle immagini, un mix di super8 originali e videomapping soffuso, tra nastri magnetici che sventolano, una frastornante chitarra synth giocattolo che si prende la scena, una pianola che sembra suonata da Charlemagne Palestine e invece è Kiki.

C’È ANCHE UNA RUOTA di bicicletta che si fa schermo rotante, proiettore vintage e percussionista aggiunto, con le sue palline incastrate tra i raggi che scivolano sbatacchiando sul cerchio. Un parente prossimo delle creature sferraglianti che Unterwasser & Guidot 8 hanno allestito poco più in là, nella Galleria delle Vasche, dove si svolgono i laboratori gratuiti del festival. Una commovente sfilata di carapaci industriali che si offre all’intepretazione giocosa dei piccoli visitatori, in una sinfonia di pedali, pulegge, molle, vaschette e una teoria di tubi percorsi da biglie che rotoleranno fino alla fine del prossimo weekend, insieme al resto del programma.