PIANGE IL TELEFONO. Milioni di case non hanno una connessione stabile e interi territori faticano a telefonare. I sindaci: «Investire per dare segnali»
PIANGE IL TELEFONO. Milioni di case non hanno una connessione stabile e interi territori faticano a telefonare. I sindaci: «Investire per dare segnali»
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«L’assenza di una copertura telefonica è anche un problema sociale. E impedisce nuovi residenti»

Intervista La sindaca di Fosdinovo (Lunigiana): «Abbiamo montato un’antenna che ha parzialmente risolto i problemi in qualche area»
Pubblicato 7 mesi faEdizione del 7 marzo 2024

Camilla Bianchi è la sindaca di Fosdinovo, in Lunigiana. Il territorio comunale, tra la Toscana e la Liguria, si sviluppa in modo singolare, perché dalla Ss1 Aurelia, al confine con Sarzana (Sp) sale fino alle Alpi Apuane. «Fosdinovo ha 4.700 abitanti sparsi in 12 frazioni. La superficie complessiva è di oltre 50 chilometri quadrati» sintetizza Bianchi per quantificare la dimensione del problema: tanti paesi con pochi abitanti.

LA SINDACA È ANCHE la coordinatrice di Uncem in Toscana. «Avevo una situazione esplosiva un po’ di anni fa, nel frattempo abbiamo montato una antenna che ha parzialmente risolto i problemi in qualche area, ma il servizio c’è a macchia di leopardo. Nel mio comune e in tutta la Lunigiana ci sono ancora zone in difficoltà. È una questione di diritti di cittadinanza: allo stato attuale quelli dei cittadini di montagna o delle aree interne sono minori rispetto a quelli di chi vive in città; il problema è tutto economico: oggi gli operatori si impegnano a garantire l’accesso alla linea telefonica solo se c’è un guadagno, se c’è un numero adeguato di persone che usano il servizio e quando sono poche non sono tenuti a farlo» sottolinea Bianchi.

DA AMMINISTRATORE in carica da dieci anni, spiega che allargando lo sguardo a 360 gradi, lo stesso problema è declinabile in altri aspetti che rendono difficile il quotidiano: «Sei mesi fa la banca ha chiuso lo sportello, portando via anche il Pos per il prelievo. Non è possibile immaginare di non garantire servizi essenziali, e la telefonia mobile lo è, applicando una visione capitalistica che vede solo il guadagno e non i diritti. Manca una visione. Sono diritti che lo Stato dovrebbe garantire al di là degli interessi economici di chi se ne occupa. La montagna è importante anche per la città, perché garantisce servizi ecosistemici e tenuta del territorio. Bisogna fare un patto».

L’assenza di una copertura adeguata della linea telefonica rappresenta un problema anche per chi cerca di attrarre nuovi abitanti, in un territorio molto apprezzato anche dagli stranieri. «Alcuni agenti immobiliari che operano a Fosdinovo lamentano che nonostante una continua richiesta di case dall’estero, da parte di persone che sono alla ricerca di una Toscana ancora non consumata, spesso poi i contratti non si concludono quando emerge il problema della connessione e della linea del telefono. È un tema economico, quindi, ma è anche, e soprattutto, un tema di Protezione civile: veniamo da una settimana (quella a cavallo tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo 2024, ndr) di frane e chi si trova in una condizione problematica «senza segnale» non ha la possibilità di segnalare o anche solo avvisare di un pericolo. Questo rende tutto abbastanza complicato».

A FOSDINOVO, NONOSTANTE una sindaca che ha fatto «un sacco di baccano», ci sono voluti anni per installare una nuova torre. «Inwit ha montano un traliccio, da vendere alle compagnie telefoniche. Tim si è impegnata ad installare il suo ripetitore, nel 2019, poco dopo s’è allacciata anche Wind e ora mi ha detto che mostra interesse anche Vodafone, ma sono passati 5 anni. Ed io ho trovato questo progetto del traliccio, era rimasto in un cassetto del Comune per dieci anni. Arrivano ora, dopo che hanno scoperto che aggancia celle anche della pianura, dove c’è un buon traffico.

NELLE FRAZIONI A MONTE, dove vivono poche persone, la maggior parte dei cittadini sono connessi grazie a Eolo, l’operatore che sfrutta le frequenze radio per portare la banda larga e ultralarga anche nelle zone più difficili. «Internet dove c’è un paese» spiega un claim aziendale.

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