La sartoria sociale «Coloriage» nasce dall’incontro tra Valeria Kone e Sandrine Flament. Ambedue già impegnate nella diffusione e salvaguardia delle tradizioni sartoriali africane, si conoscono a Roma nel 2018 e decidono di lasciare che idee ed energie di entrambe convergano in un unico progetto. Cosi, dopo pochi mesi, il 13 aprile 2019, la sartoria sociale apre i battenti al Villaggio Globale, spazio artistico autogestito che si trova all’interno del complesso industriale in disuso dell’ex mattatoio di Testaccio, uno dei rioni storici della capitale. L’idea delle due donne è quella di creare abiti ed accessori che siano il frutto di una «contaminazione culturale» tra le esigenze stilistiche della moda africana ed europea, utilizzando esclusivamente tessuti provenienti da diverse zone dell’Africa.

Coloriage inoltre accoglie e forma al mestiere di sarto persone inoccupate o migranti: come Cherif, Bamba e Soda ragazzi originari del Senegal, che sono parte integrante di questa iniziativa. Il laboratorio inoltre si avvale dell’aiuto di sarti professionisti come Khassim che collabora attivamente con Valeria e Sandrine e istruisce giovani apprendisti. La chiusura forzata dovuta alla pandemia di coronavirus non ha paralizzato la sartoria, che superata l’emergenza ha immediatamente ripreso la sua attività, grazie anche al successo della splendida iniziativa «Su La Maschera» che nasce allo scopo di aiutare chiunque non sia in grado di sostenere la spesa delle mascherine usa e getta, cercando nello stesso tempo di limitare l’inquinamento ambientale.

Le mascherine sono double face, lavabili, composte da uno strato in cotone Wax fantasia, uno intermedio spun bond, un tessuto impermeabile 100% che ne aumenta la sicurezza e uno in cotone leggero a tinta unita. L’acquisto può anche essere effettuato on-line sul sito della sartoria che poi provvederà alla spedizione in ogni parte del mondo. L’offerta è libera ma per chi si trova in serie difficoltà economiche la mascherina è totalmente gratuita. Sia adulti che bambini possono indossare le mascherine che sono regolabili grazie a degli elastici appositamente pensati per questa esigenza. Il progetto «Su La Maschera» ha attirato l’attenzione di una nota azienda che si occupa della gestione e riqualificazione (anche commerciale) delle Maggiori stazioni italiane, che ha proposto a Valeria e Sandrine l’apertura di un punto vendita all’interno della galleria commerciale della stazione Termini di Roma.