Otto pupi si muovono, a passi asciutti e silenziosi. Lo sguardo è tutt’uno con l’inclinazione della testa, il corpo di legno e le sue parti oscillano con quella perfetta relazione tra peso, forza di gravità, mancanza di affettazione di cui già parlava secoli fa Heinrich von Kleist. Ci guardano e noi li guardiamo, stregati dal loro mistero. Con i pupi ci sono sedici persone. Otto pupari e otto danzatori. Ogni pupo, nudo nella sua anima di legno, non paladino con armatura, né personaggio, ma semplice quanto potente presenza, è alternativamente guidato dalle mani e dai gesti di un danzatore o di un puparo, anche se la percezione di chi guarda ribalta sorprendentemente i ruoli lasciando al pupo ligneo la priorità del primo passo e dell’incantamento. Di fronte a ogni coppia, la seconda persona del trio, il danzatore o il puparo, cerca, attraverso il corpo, la sua personale affinità con la perfezione limpida del pupo.

Siamo nella sala  dei Crocefissi del Quattrocento della Galleria Regionale della Sicilia di Palazzo Abetellis di Palermo, nel quartiere della Kalsa per Visitazione, azione coreografica del progetto Vangelo_prima parte, Palermo_arte del gesto nel Mediterraneo curato da Virgilio Sieni e Mimmo Cuticchio. Dell’incontro tra questi due maestri della scena, Sieni per la danza, Cuticchio per il cunto e il teatro dei pupi, avevamo già parlato, sempre da Palermo, in dicembre in occasione della prima tappa del progetto. Allora in scena erano gli stessi Cuticchio e Sieni insieme ai pupi: una prova ipnotica da cui mettere a fuoco le potenzialità del percorso.

Promosso dall’Assessorato alla Cultura di Palermo nell’ambito delle iniziative della Biennale Arcipelago Mediterraneo BAM, il progetto Vangelo, ideato da Sieni e Cuticchio, è un viaggio nel quartiere della Kalsa. In Orlando, morte e risurrezione, in scena in una sala del Palazzo Forcella De Seta, Mimmo Cuticchio attraversa le storie dei suoi paladini con un nuovo approccio: il puparo spoliato dai pupi che nel racconto antico e nella sala sono solo fugaci apparizioni. Ma il corpo del puparo, nel gesto, nella voce che muta di personaggio in personaggio, ha in sé la memoria di quel moto perfetto dei pupi che tanto ci affascina in Visitazione e che è l’anima del teatro di Cuticchio. Famoso nel mondo per la sua carica di sperimentazione e storia, Cuticchio con il suo teatro di via Bara all’Olivella meriterebbe un sostegno più continuativo dalla terra in cui è nato. Ma Torniamo a Vangelo. Il viaggio nella Kalsa di Sieni e Cuticchio si lega con forza a un pensiero di condivisione con la città e i suoi cittadini.

Come in tanti laboratori condotti da Sieni in altri luoghi, da Marsiglia a Venezia, da Ravello a Bologna e Milano, Vangelo ha visto lo sviluppo di azioni coreografiche che non hanno coinvolto solo pupari e danzatori ma anche cittadini senza alle spalle un percorso specifico.

In nascita  quindici persone hanno esplorato il dialogo dei corpi e il senso del dono, un moto sospeso e commosso nello spazio dell’Oratorio San Lorenzo reso immacolato dagli stucchi di Giacomo Serpotta; nella Ditta Salvatore Parlato Tessuti, tra antiche stoffe e soffitti affrescati, coppie di madri e figlie hanno condiviso con il pubblico la loro visione di fragilità in Pietà; nell’Oratorio San Mercurio nel Cortile di San Giovanni degli Eremiti, altri cittadini hanno incontrato Sieni per sviluppare insieme a lui un percorso inedito sul tatto: «danze adiacenti» di emozione e presa di consapevolezza di sé, musica dal vivo di Roberto Cecchetto per il titolo Insegnamento – di fronte agli occhi degli altri, un ’esperienza che non dimenticheranno.

Il progetto Sieni Cutucchio vedrà nascere da qui a fine anno altri laboratori con performer, danzatori, pupari, cittadini e altri momenti di incontro con il pubblico. Ci auguriamo che Cuticchio e Sieni tornino anch’essi insieme in scena: un punto di partenza della ricerca su gesto e marionetta che merita di essere rivisto. Intanto Cuticchio con i suoi pupi sarà tra i protagonisti della stagione di riapertura del Teatro Gerolamo a Milano, «la piccola Scala», il 10 e 11 aprile con La pazzia d’Orlando, mentre Sieni a Cango Cantieri Goldonetta di Firenze, sede della sua Compagnia, è in scena da ieri con La Mer e dal 22 con Pulcinella Quartet.