Cultura

«L’arte del drag», viaggio gioioso nel mondo che verrà

«L’arte del drag», viaggio gioioso nel mondo che verràViolet Chachki a Milano

Scaffale Scritto dal giornalista free lance Jake Hall e con le illustrazioni di Sofie Birkin, Helen Li e Jasiyot Singh Hans, il volume pubblicato da Quinto Quarto è al tempo stesso un’introduzione storica e di contestualizzazione sociale di un movimento artistico che nasce alla fine dell’800, agli albori della modernità e che diviene da subito per la sua capacità di mischiare e confondere gli elementi culturali un oggetto difficile da confinare e limitare

Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 9 luglio 2022

Per le complessità che lo compongono così come per le conseguenti banalizzazioni che se ne fanno il mondo drag è forse la rappresentazione migliore della nostra contemporaneità. Al suo interno trovano spazio il gioco, la performance così come una critica sociale affilata. Tuttavia ancora oggi l’arte drag viene percepita come una stranezza, una forma di esagerazione fine a se stessa che nella migliore delle ipotesi aggiunge un po’ di colore al dibattito.

Ed è utilissimo oltre che molto efficace e bello, L’arte del drag il volume che Quinto Quarto ha deciso di portare nelle librerie italiane per la traduzione di Mauro Maraschi. Scritto dal giornalista free lance Jake Hall e con le illustrazioni di Sofie Birkin, Helen Li e Jasiyot Singh Hans, L’arte del drag (pp. 134 pagine, euro 24) è al tempo stesso un’introduzione storica e di contestualizzazione sociale di un movimento artistico che nasce alla fine dell’800, agli albori della modernità e che diviene da subito per la sua capacità di mischiare e confondere gli elementi culturali un oggetto difficile da confinare e limitare.

UN MOVIMENTO in grado di interpretare i tempi anticipandoli e mostrandone le contraddizioni anche più feroci. Il volume mostra così gli elementi salienti dell’arte drag e la loro collocazione, definendo le pratiche e chi ha saputo interpretarle al meglio negli anni. Si va così dagli spettacoli freak al cinema di Hollywood, dai locali dei bassi fondi fino alle serate più glamour e mondane.

Uno degli elementi caratterizzanti diviene così la capacità da un lato di mimesi dall’altra l’assoluta impermeabilità che caratterizza le performance. La forza dell’arte drag è infatti quella di essere sempre capace di mostrarsi in tutta la sua forza estetica (e potremmo dire anche estatica) senza mai cedere a compromessi o perdendo la propria radicale originalità.

Anzi, risulta sempre più evidente anche dal percorso storico quanto il movimento drag imponga una linea che risulta più o meno evidente a seconda delle condizioni sociali e politiche del momento. E la capacità di cogliere il futuro dell’arte drag risulta non solo anticipatrice ma anche assolutamente formidabile, anche nel rapporto con gli strumenti tecnologici e le possibilità che possono offrire. La visione drag appare decisamente la migliore quando si tratta di dover affrontare il futuro e le sue sfide che spesso spaventano e terrorizzano le società.

LA FORZA E LA CAPACITÀ di analisi che offre l’arte drag non può essere riassunta da un volume che punta molto e giustamente nell’introdurre un mondo ancora oggi così assurdamente lasciato ai margini, ma senza dubbio tracima anche dalle sue pagine lo sguardo e la forza di un modo di stare nel mondo e di rappresentarlo senza paure e ottuse ansie reazionarie.

L’arte del drag racconta storie che appartengono ad un tempo spesso rimosso, ma che rappresentano una possibilità di vivida partecipazione nel mondo che va anche oltre un pur legittimo sentimento di riscatto. Un mondo migliore è possibile e l’arte drag ce lo dimostra da oltre un secolo.

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