La convocazione circola in rete agli indirizzi ’giusti’: non sarà una riunione chiusa ma i quattro ambientalisti che la convocano (Sabrina Albanesi, Guglielmo Calcerano, Stefano Zuppello, Piero Malenotti) non cercano i media. Per ora. Hanno chiamato a confronto molte delle anime storiche dell’ambientalismo italiano. Stamattina a Roma (via Goito) ci saranno fra gli altri Paolo Cento (Sinistra italiana, uno degli ideatori dell’incontro), Angelo Bonelli e Luana Zanella (Verdi), Grazia Francescato, Loredana De Petris (Si), Francesco Martone, Filiberto Zaratti (Campo progressista). «Ecologisti? Ci siamo», il titolo: più un augurio che un fatto. Il ragionamento: mentre i cambiamenti climatici occupano le prime pagine, fra uragani e disastri e papa Francesco che li denuncia, «la politica a destra prepara condoni», «M5S predica bene dall’opposizione ma fa come gli altri quando amministra». E infine la sinistra: «Si accorge del territorio solo nei giorni dei disastri».

È allarme rosso, anzi verde, per gli ecologisti italiani dispersi in una diaspora seconda solo a quella della sinistra. L’ambientalismo non è (più?) in cima alle priorità dei ’compagni’. C’è chi lamenta che alla festa di Mdp a Napoli «non c’era un dibattito sull’ambiente» (giusto uno sulla «cura del territorio»); chi teme che la futura sinistra unita tratti l’ambientalismo come varia ed eventuale. Chi ha fatto dieci passi indietro dal palazzo per sopraggiunto sconforto. Oggi cercheranno, spiega Cento, «di rimettere al centro il tema dell’ambiente». Se non persino, dice Bonelli, di scrivere «una piattaforma ecologista comune. In questi anni abbiamo assistito a un arretramento delle conquiste ambientali su energia pulite, parchi, difesa del suolo». Non una cosa verde, dunque, ma un programma comune da riportare poi nelle proprie trincee. Con l’obiettivo che il ritorno delle bandiere rosse nelle piazze della sinistra non travolga quel tanto (o poco) di verde che faticosamente è restato in campo.