J’accuse contro l’inettitudine del Governo e rinuncia alla fascia tricolore. Il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, di Fratelli d’Italia, dopo poco più di venti mesi di amministrazione lascia. «Con la serenità, il senso di responsabilità e il rispetto che si deve a L’Aquila, ho deciso di rassegnare le dimissioni – dice- . Il Governo nazionale, ma anche le forze politiche locali, sembrano non dare la dovuta attenzione alla città e al suo territorio, nonostante il decennale del sisma sia alle porte. Una ricorrenza che segna una fase estremamente delicata della rinascita, che ha più che mai bisogno di impegni chiari, di prospettive e di uno sforzo condiviso, che faccia prevalere l’interesse della collettività».

In una lunga nota, e in conferenza stampa, dopo aver tracciato il bilancio del lavoro svolto, il sindaco spiega: «Il sottosegretario Crimi mi ha detto che il decreto Etna , che dovrebbe prevedere lo stanziamento di dieci milioni di euro per le maggiori spese e le minori entrate del Comune, forse andrà in discussione la prossima settimana. Troppi condizionali, con tempi decisamente incerti. Non ce lo possiamo permettere». «Non voglio aumentare le tasse e fare l’esattore – insiste -. Mi è stato assicurato il trasferimento, ma non è sufficiente per portare a casa il risultato. L’Aquila merita rispetto. Spero che la scelta serva a scuotere le coscienze a tutti i livelli, soprattutto dopo aver vissuto il dramma del terremoto».

Ma Biondi è anche alle prese con una profonda crisi di maggioranza. E lui ora attacca: «Alcune componenti politiche che, insieme a me, sono state chiamate ad amministrare la città, sembrano aver smarrito la forza propositiva e l’entusiasmo di quei giorni». L’altro ieri tutti i consiglieri della sua coalizione, tranne i forzisti, hanno disertato la seduta del consiglio comunale per protesta contro il sindaco che il giorno prima aveva nominato suo vice il consigliere dell’Udc Raffaele Daniele senza coinvolgere la maggioranza. E oltretutto Biondi ha effettuato solo quella nomina nonostante dal dicembre scorso ben 5 assessori abbiano lasciato la giunta, tra revoche e dimissioni seguite alle elezioni per la Regione, come nel caso dell’ex vice sindaco Guido Liris, di Fratelli d’Italia, diventato assessore regionale, e dell’ex assessore all’Ambiente, Emanuele Imprudente, della Lega, ora vice presidente della giunta abruzzese. La Lega chiedeva da tempo un rimpasto. Ma gli attacchi al sindaco arrivano anche dal capogruppo di FdI, Giorgio De Matteis, che ha chiesto l’azzeramento della giunta e il rimpasto di uomini e deleghe.