L’equipaggio dell’Aquarius si è rifiutato di trasferire gli 11 migranti salvati ieri mattina su una motovedetta della Guardia costiera libica. La nave, che ha a bordo il personale della Ong Sos Méditerranée e Medici senza frontiere, ha intercettato un barchino che rischiava di affondare.

Dell’operazione di soccorso sono stati avvisati i Centri di coordinamento di Roma, La Valletta, Tripoli e Tunisi. Attorno alle 11 Tripoli ha comunicato di aver preso in carico l’evento invitando l’Ong a consegnare i migranti alla guardia costiera libica. Dall’Aquarius è arrivato un rifiuto poiché, hanno spiegato, la Libia non è un porto sicuro e il trasbordo avrebbe messo a rischio la sicurezza dei naufraghi a causa delle probabili scene di panico. A giugno l’Ong era stata costretta ad arrivare fino a Valencia per sbarcare 237 naufraghi, ad agosto il via libera ad approdare a Malta solo dopo una trattativa in sede Ue.

Dopo un lungo stop, L’Aquarius è tornata in mare lunedì scorso: Gibilterra le aveva revocato la bandiera ed è stato necessario inserirla nel registro navale di Panama. Il ministro Salvini ha attaccato: «L’Aquarius 2 vaga nel Mediterraneo: certamente non avrà spazio nei porti italiani».