Quanto è possibile contaminare una tragedia, gli sbarchi dei clandestini, le vite nei centri di accoglienza, la mala politica – con gli elementi della fiction senza cadere nella retorica? Ci prova Marco Pontecorvo regista della miniserie in due puntate che Raiuno trasmetterà il 20 e 21 settembre in prima serata, dal titolo Lampedusa dall’orizzonte in poi, attraverso le storie di Viola (Carolina Crescentini) responsabile del centro di accoglienza, del maresciallo della Guardia costiera Serra (Claudio Amendola) inviato sull’isola, il sindaco, la cittadinanza. Sposando i vari punti di vista ma mettendo in primo piano le quotidiane esistenze dei clandestini contrapposte a quelle degli «antagonisti», ovvero chi specula sul traffico di vite umane, gli scafisti e i mercenari.

L’idea è di Amendola, colpito tre anni fa dal racconto di un capitano della guardia costiera ascoltato in una trasmissione di Fabio Fazio, Vieni via con me: in una notte di tempesta del 2008 la guardia costiera con l’aiuto di cinque pescherecci salva più di seicento persone: «Siamo partiti da qui – spiega Andrea Purgatori che insieme a Laura Ippoliti ha curato la sceneggiatura del soggetto – da questa storia paradigmatica, ovvero la collaborazione fra uomini deputati a salvare migranti insieme a pescatori che fanno un altro lavoro. Abbiamo posizionato il racconto fra il 2008 e il 2010, perché ogni giorno venivamo superati dalla realtà, sempre più terribile». Una fiction certo, ma che non può sottrarsi a domande di natura politica: «C’è – spiega Amendola – grande disinformazione sul tema dei migranti che sbarcano sulle nostre coste. È un argomento importante che non deve essere utilizzato per racimolare voti e consensi. Le persone che abitano nel cosiddetto nord del mondo sono molto fortunate ed è il momento che si prendano delle responsabilità di passate azioni. Dobbiamo scontare un passato che parte dai colonialismi e passa alle guerre che finanziamo con le nostre armi, ai rapporti che i paesi occidentali intrattengono con i paesi killer che finanziano l’Isis».

Lampedusa è una coproduzione Rai fiction-Fabula Pictures, prodotta da Nicola e Marco De Angelis, girata tra Lampedusa e nei dintorni di Roma, con molte scene ambientate nel centro di accoglienza ricostruito in una caserma dei Vigili del fuoco a pochi chilometri da Roma. Le prime scene partono proprio da un punto imprecisato a Largo di Lampedusa, dove Serra e la sua Squadra della Guardia Costiera salpano in soccorso dell’imbarcazione in difficoltà. I migranti – stipati all’interno della fragile imbarcazione – vengono ospitati nel centro, gestito da Viola interpretata da Carolina Crescentini: «Per recitare in questo film ho dimenticato di essere attrice e sono entrata nella testa del personaggio. L’impatto con l’isola è stata fortissimo, scoprire il lavoro dei ragazzi del centro con una forza e un pelo sullo stomaco incredibile. Nel pronto soccorso vedi gente che spiega di avere costole rotte per un pestaggio, donne che dietro svenimenti nascondono gravidanze spesso frutto di violenze. Ho voluto seguire gli sbarchi, mi sono messa nel molo vicino per pudore, per non intralciare il lavoro. No, non si può parlare e strumentalizzar i fatti senza aver visto e dobbiamo anche smettere di pensare a costruire muri, proprio noi che abbiamo fatto di tutto per farne crollare uno…».

Nel cast della fiction anche Massimo Wertmuller, Fabrizio Ferracane, Paola Tiziana Cruciani, Ninni Bruschetta e fra le comparse alcuni ex migranti.