Il Viminale sta pensando a una regolarizzazione dei lavoratori stranieri presenti in Italia senza permesso di soggiorno da prevedere all’interno di una più generale revisione delle leggi sull’immigrazione. Ad annunciarlo è stata ieri la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese rispondendo a una interrogazione parlamentare presentata dal deputato di +Europa Riccardo Magi sulla regolarizzazione dei cittadini stranieri presenti nel nostro territorio in conseguenza della stipula di un contratto di lavoro. Lamorgese ha ricordato come già lo scorso dicembre il governo si era impegnato con un ordine del giorno a valutare un provvedimento che consenta l’emersione dall’illegalità degli stranieri con un contratto dietro pagamento di una cifra forfettaria. Quanto annunciato ieri sembra però andare oltre, anche se la titolare del Viminale non ha nascosto le possibili difficoltà che un provvedimento di regolarizzazione potrebbe incontrare. «La materia è di particolare complessità, con molteplici profili da valutare sia tecnici che politici», ha spiegato. «L’intenzione del governo e del ministero è quella di valutare la questione nel quadro di una complessiva rivisitazione delle diverse disposizioni che incidono sulle politiche migratorie e sulla condizione degli stranieri in Italia».

La richiesta di una nuova regolarizzazione era stata avanzata lo scorso mese di novembre dalla rete «Ero straniero» composta da numerose realtà politiche e associative (tra gli altri Radicali italiani, Fondazione casa della Carità «Angelo Abriani», Acli, Arci, Asgi, Centro Astalli e diversi sindaci) secondo la quale regolarizzare mezzo milione di stranieri oggi privi di documenti nonostante lavorino e siano perfettamente integrati, permetterebbe allo Stato di incassare un miliardo di euro in gettito fiscale e oltre 3 miliardi in maggiori contributi previdenziali, senza contare i benefici in termini di sicurezza sociale. E sempre a «Ero straniero» si deve una proposta di legge di iniziativa popolare di revisione radicale della legge Bossi-Fini sull’immigrazione attualmente in discussione alla Commissione Affari costituzionali della Camera. Le dichiarazioni rese ieri dalla Lamorgese sembrano ora rendere più concreta questa possibilità. «Mi auguro che questa volontà politica si concretizzi in tempi rapidi» ha commentato Magi. «L’emersione di questi lavoratori risponderebbe alle esigenze del sistema produttivo italiano, come stanno rappresentando i rappresentanti delle diverse categorie nelle audizioni in corso alla Camera».