È una vera e propria festa popolare del libro quella che da venerdì vede come protagonista l’Avana. Come ormai è tradizione, la settimana dedicata alla XXIII Feria internacional del libro rappresenta un appuntamente quasi imperdibile per buona parte della gente habanera sia per la magia che il libro e più in generale le pubblicazioni (specie quelle dedicate ai bambini) esercitano sul cubano de a pié, sia per le varie attività artistico-ludiche – distribuite in varie locations dell’Avana – che accompagnano le presentazioni dei libri.

La presidente dell’Istituto del libro cubano ha informato che quest’anno saranno presentate 700 novità editoriali le quali faranno parte di un catalogo che offre più di due milioni di titoli e che alla Fiera partecipano 153 espositori stranieri.

Quest’anno, la Fiera è dedicata a due autori cubani: Nursy Felipe, premio per la letteratura cubana del 2011, e lo storico e saggista Rolando Rodriguez, mentre il paese invitato d’onore è l’Ecuador. Ed è proprio la presentazione di Ecuador, de Banana Republic a la No República, il libro del presidente ecuadoriano, l’economista Rafael Correa, ad aver aperto la Fiera giovedì scorso. Pubblicato a Cuba dalla Casa de las Americas, il libro propone una analisi analisi dell’Ecuador e in generale dell’America latina, esponendo il fatto che l’ideologia liberista si è data, grazie ai propri sponsor nordamericani, un’aura di scienza quasi al di sopra delle critiche. Per Correa, «i paesi sottosviluppati in particolare quelli latinoamericani devono integrarsi in modo intelligente alla globalizzazione, senza accettare passivamente che le nazioni si convertano in mercati e i cittadini in consumatori». Per contrapporsi alle tesi liberisti, il presidente ecuadoriano propone la costruzione di una nuova architettura finanziara regionale, un processo di integrazione latinoamericano con la creazione di una banca regionale di sviluppo, un fondo comune di riserve e un sistema monetario comune.

La Casa de las Americas presenta anche in questa occasione un catalogo di opere di importanti autori latinoamericani, come Espejo retrovisor, una raccolta di racconti del messicano Juan Villoro, La Madriguera e Los últimos hijos del bolero, degli ecuadoriani Abdón Ubidia e Raúl Pérez Torres, La libreta de Ariadna del panamense Carlos Wynter, mentre è attesa la presentazione del libro della statunitense Estela Bravo Operación Peter Pan, cerrando el círculo, dedicata a uno dei fatti più drammatici del dopo rivoluzione: l’esodo verso gli Usa di bambini cubani organizzato dalla Chiesa cattaolica che li ha allontanati dai genitori per «sottrarli alle minacce del socialismo».

La sede principale della Fiera è nell’imponente Fortaleza de la Cabaña che con le sue mura domina l’ingresso del porto dell’Avana.

In termini statistici, nessun altro evento culturale nell’isola può vantare un così alto livello di mobilitazione popolare. Un vero e proprio fiume umano si mette in coda per entrare e poi circola nelle stradicciole e nei piazzali della Cabaña. Se la fortezza è l’emblema della festa del libro e della lettura, non è certo minore la partecipazione che si osserva nelle altre sedi disposte in vari siti dell’Avana, il centrale Pabellón Cuba, nel quartiere del Vedado occupa un posto privilegiato per i giovani (concerti di cantautori, jamm session di jazz, proiezione di video, spettacoli infantili, libri in prestito ecc) al quale si affiancano centri culturali, cinema e teatri che ospitano manifestazioni collaterali ma non meno interessanti.