Icona immortale che trascende mode e manie pop del momento, Cherilyn Sarkisian, per tutti Cher, torna dopo dodici anni a incidere un album di inediti (l’ultimo, Living proof, riciclava con metodo la formula furbissima di Believe del 1998 con la voce trattata al vocoder, 18 milioni di copie vendute…) Closer To The Truth, lanciato dal singolo Woman’s World, inno alla forza delle donne perché «molti diritti in America, come l’aborto o la contraccezione, sono stati nuovamente calpestati. Abbiamo lottato negli anni 60 per qualcosa che vedo purtroppo scomparire.»

Di passaggio a Milano prima di raggiungere Verona ed esibirsi questa sera all’Arena con Gianni Morandi, in programma il duetto di Bang Bang di Nancy Sinatra e Woman’s World, Cher è l’unica cantante al mondo che possa vantare almeno un canzone al primo posto in classifica in sei differenti decenni e decine di provocanti discepole contemporanee come Miley Cyrus «Tutti mi chiedono di lei o di Lady Gaga ma l’unica cosa che mi viene da dire è che qualcuna, come nel mio caso, apre una porta e tutte quelle che poi la attraversano, la spalancano un filo di più».

Le quattordici tracce dell’album oscillano fra ballate romantiche, Lie To Me scritta da Pink, futuri inni da discoteca, Dressed To Kill « una canzone perfetta per le drag queen!» e la quieta Sirens, impreziosita da un’interpretazione sottratta e delicata visto che il brano racconta la ricostruzione emotiva e materiale degli Stati uniti post 11 settembre. Proprio sulla drammatica situazione odierna degli Usa, la cantante da giorni twitta incessantemente contro lo shutdown americano e le fazioni estremiste dei tea party «C’è questo ristretto gruppo di persone che odiano Obama e stanno tenendo in ostaggio tutto il mio paese, oramai una macchina praticamente bloccata. Ho vissuto sotto undici presidenti degli Stati uniti ma non ho mai visto una cosa del genere, non ho mai visto tanto odio. La cosa grave è che queste persone si limitano a votare contro senza proporre nulla di costruttivo, anche nel loro tentativo di sabotare la riforma sanitaria di Obama. Mi rendo conto di essere forse un po’ aggressiva con i miei tweet ma mi sento pienamente nel diritto di esprimere le mie opinioni.»

Due milioni di follower infatti seguono giornalmente i cinguettii al vetriolo della cantante «Non so se è buona idea essere su Twitter anche perché a volte vado un po’ troppo in là e sono troppo sincera con i miei fans ma voglio spronarli a fare qualcosa per cambiare. Non ci sono state grandi proteste fino ad ora anche perché ci hanno sempre detto che questa situazione non avrebbe influenzato la nostra vita di cittadini ma proprio in questi giorni ci stiamo accorgendo, tramite la televisione, di neo-mamme con il cancro bisognose di assistenza e di tantissimi dipendenti pubblici che stanno a casa perché non possono lavorare. Io faccio parte di una generazione che andava subito in piazza a rivendicare i propri diritti e che aveva sempre qualcosa da dire su quanto accadeva nel mondo. L’America di oggi invece mi sembra un paese che impiega forse troppo tempo per arrabbiarsi, ripenso agli anni della guerra in Iraq, dove era chiaro fin dall’inizio che quello che stava accadendo era ingiustificabile, ma ci sono voluti diversi anni affinché la gente risvegliasse la propria coscienza. Ormai negli Stati Uniti bisogna ascoltare i media esteri per capire cosa sta accadendo a casa nostra.»

Cher non risparmia critiche nemmeno alle recenti questioni, anche nostrane, sui diritti dei gay Anche la recente controversia sulle dichiarazioni di Guido Barilla non l’ha lasciata indifferente «Ho scoperto proprio su Twitter le dichiarazioni di quest’uomo e ho pensato che fosse un folle. Non sono riuscita a non dire la mia e un caro amico mi ha pure confidato che quella pasta non è buona!». [do action=”citazione”]«Ho rifiutato di esibirmi alle prossime Olimpiadi in Russia perché semplicemente non posso accettare quelle disumane leggi anti gay. Ho amici russi e un considerevole drappello di fan ma non ho potuto accettare qualcosa che va contro tutto quello in cui credo.»[/do]

Il futuro della di Cher prevede una cinquantina di concerti che terrà negli Usa «giusto per testare se sono pronta ad un ipotetico tour mondiale» e un musical a Broadway sulla sua vita in fase di scrittura ma «il sogno è di tornare, dopo quasi vent’anni da Tre vite allo specchio, dietro la macchina da presa.»