Cinque proposte del Movimento sem terra (Mst) per la campagna elettorale.

1. Per un’Assemblea costituente. Non è ammissibile che ben 176 deputati del Congresso si dichiarino rappresentanti diretti dell’agroindustria. Sono invece solo 7 i deputati che dichiarano di rappresentare i contadini senzaterra. Le donne deputate sono l’8%. Questa realtà può cambiare solo con una riforma del sistema politico; ma è impossibile che ad attuarla sia questo Congresso, frutto del finanziamento privato delle campagne elettorali. La società deve essere coinvolta nel processo, con l’elezione di un’Assemblea costituente per una riforma del sistema politico nazionale (Assembléia Constituente Exclusiva e Soberana do Sistema Político).

2. Democratizzare la terra per i senzaterra. È tempo di lanciare una battaglia per la democratizzazione delle terre brasiliane. Come ammettere che le migliori terre agricole del nostro paese siano al servizio delle grandi multinazionali della canna da zucchero, dell’eucalipto e della soia, in maggioranza sotto il controllo del capitale straniero? Sessanta milioni di ettari di terre coltivabili sono coinvolti in dispute giudiziarie: possono essere destinati alla riforma agraria o invece accaparrati dal capitale internazionale.

È importante che il governo organizzi un piano di espropri delle grandi proprietà e garantisca l’accesso alla terra per le famiglie di contadini che vivono negli accampamenti. Il processo deve andare di pari passo con la protezione delle aree indigene e dei diritti delle quilombolas (comunità afrodiscendenti) e dei loro figli.

3. Per un piano di produzione di alimenti sani. Il Brasile è il primo consumatore di fitofarmaci di sintesi (non naturali) al mondo. Eppure i piccoli agricoltori sono in grado di produrre alimenti di qualità senza che il paese debba far ricorso a veleni per approvvigionare il mercato interno. Possonono praticare un’agricoltura rispettosa dell’ambiente, che garantisca alla popolazione alimenti diversificati e nutrienti. Ma a questo la Compagnia nazionale di approvvigionamento (Conab) deve poter acquisire quantità maggiori di prodotti provenienti dalla riforma agraria.
Al tempo stesso, e in modo complementare, occorre permettere alle municipalità di acquistare tali alimenti per le mense scolastiche. Il governo, gli Stati regionali e le municipalità locali devono essere partner dei piccoli agricoltori nello sviluppo di un insieme di politiche pubbliche comuni nel settore agricolo, finanziario (credito), tecnico, della formazione, della protezione e dello sviluppo dei semi, così da contribuire all’organizzazione di un’altra produzione alimentare. Proponiamo dunque la creazione di un’impresa pubblica per soddisfare queste domande.

4. Educazione e cultura nelle aree rurali. Per una buona qualità della vita. Le aree rurali del Brasile non possono essere ridotte a spazi di produzione agricola. Non possiamo trattare le campagne come se fossero delle fabbriche di cibo. Esse devono offrire una buona qualità della vita. E lo Stato deve rafforzare le politiche pubbliche in questa direzione. Chiediamo che si blocchi subito il processo di chiusura delle scuole rurali. Negli ultimi 15 anni ne sono state cancellate oltre 20.000. Abbiamo bisogno di un buon accesso a Internet, di centri culturali, scuole, trasporti pubblici, attrezzature e impianti sportivi, promozione di una produzione editoriale centrata sulla vita delle popolazioni dei campi.

5. Costruire un progetto popolare per il Brasile. Dal nostro punto di vista, questa battaglia elettorale si sta giocando fra il neosviluppismo e il neoliberismo. Non ci sentiamo rappresentati da nessuno dei due progetti, e tuttavia è essenziale battere il neoliberismo e tutta la destra conservatrice che lo appoggia. In questo contesto, dobbiamo dibattere e costruire uno spazio politico intorno a una piattaforma di riforme strutturali che sia quella del campo popolare e che consenta a quest’ultimo di costruire la propria egemonia.

Così potremo lavorare alla risoluzione dei problemi sociali del mondo del lavoro e al tempo stesso accumulare la forza necessaria a trasformare in maniera profonda lo Stato brasiliano. Al tempo stesso, la strategia permetterà di elevare il livello di coscienza politica e culturale della classe lavoratrice.

Pensiamo che il momento sia propizio per l’avvio di un grande dibattito che riunisca tutte le forze popolari e di sinistra, compresi i partiti che credono ancora alla riforma agraria come modo per costruire una società più giusta ed egualitaria. Indipendentemente da chi vincerà le prossime elezioni, dobbiamo prepararci. Il futuro prossimo deve essere sinonimo di una moltiplicazione delle lotte.
* Direzione nazionale del Mst
Traduzione di Mari.Cor.

Tratto dal sito di Mémoires des Luttes