Mi dite cosa state facendo in questi giorni alla ricreazione? Quando andiamo in cortile?

«Un allevamento di comici». «Noi abbiamo visto una cimice. Poi un’altra cimice. Allora… Allora abbiamo deciso di fare un allevamento». «Vicino al muro. Dove c’è il cancello. Lì ce ne era una. Poi ce ne era un’altra e delle altre». «Però sono cimici che non puzzano». «Sono molto belle». «Sono piccole. Però sono belle. Sono carine». «A me fanno schifo!». «Sono dei piccoli insetti, le cimici. Loro hanno freddo, secondo me. Perché in questi giorni è finita l’estate e sta venendo freddo e loro, le cimici, non amano molto il freddo». «Si erano nascoste in una crepa del muro della scuola». «No, sotto terra». «Noi abbiamo dato alle cimici da mangiare dei pezzetti di foglia. Noi abbiamo fatto un minestrone con delle… Con dei pezzetti di foglia tritati fine fine. Ma loro non volevano mangiare questa zuppa di foglie. Allora noi abbiamo cercato di imboccarle perché se non mangiavano morivano di freddo e potevano anche morire, se non mangiavano niente». «A te piacciono le cimici, maestro?». «Non sono cimici nere, però sono rosse». «Allora sono formiche rosse». «No, sono cimici. Se vogliono possono anche volare. Però adesso non volano perché sono troppo stanche». «Noi le teniamo tutte vicino a un cespuglio. Nella terra. Abbiamo fatto anche un piccole recinto per tenerle tutte insieme. Sono molto belle tutte insieme. Non si bisticciano. Stanno ferme o si muovono poco». «Se vogliono possono volare, però». «Per me le nostre cimici non volano perché sono felici di stare insieme a noi. Perché stanno bene con noi. Perché noi tutte le volte che c’è la ricreazione diamo a loro qualcosa da mangiare». «Abbiamo messo anche dei sassolini per fare meglio i contorni». «A. ha preso anche una cimice in mano e dopo si è annusato le dita, la punta delle dita. E ha fatto annusare anche a noi. E insomma, loro non puzzano come le altre cimici». «Non è che non puzzano. Il fatto è che per loro le puzzette sono come dei veleni. Loro le usano come delle bombe. Contro i nemici. Ma se noi non siamo nemici ma amici delle cimici, loro non le fanno, le puzze. Perché siamo loro amici». «Solo le femmine non vogliono giocare all’allevamento delle cimici. Tutti i maschi ci giocano, ma le femmine no». «Per me bisogna fare un recinto più grande perché ormai lì dentro non ci stanno più e se sono troppo strette dopo alcune cimici scappano, vanno via». «A me piace quando le chiamiamo per nome. Perché noi abbiamo dato un nome a tutte le nostre cimici che abbiamo trovato e messo nel nostro recinto. Ognuno di noi ha scelto il nome insieme». «Però le cimici non sono solo di un bambino, ma di tutti perché le abbiamo trovate tutti. Poi perché per avere un allevamento di cimici ci vogliono in tanti. Non può allevarle solo un bambino o una bambina da soli». «Le cimici a me non piacciono. Però queste, anche a me, sono simpatiche». «Mia mamma mi ha detto che appena arriverà più freddo, secondo lei, le cimici muoiono tutte. Anche le nostre».

C’è una cosa che non ho capito bene, ragazzi. Dunque, io ho sentito parlare di allevamenti di bufali e di lumache, di galline e di volpi, di pesci e di rane, ma mai di cimici. Insomma, dopo che ne fate? Le mangiate come quelli che fanno l’allevamento di maiali o di mucche?

«Ma no! Non le mangiamo! Non si mangiano, le cimici!». «Noi le alleviamo perché ci piace allevarle. Ci piace vederle. Vederle crescere». «Noi lo facciamo per hobby, per gioco». «Sì, maestro. Noi non le alleviamo veramente. Noi facciamo finta di allevarle. Però, mentre facciamo finta di allevarle, le alleviamo veramente». «A me non piacciono quelli che allevano i maiali per mangiarli». «Anche quelli che allevano le galline, allora». «Noi lo facciamo per gioco, maestro. Per farle stare insieme». «Io penso che è un gioco utile anche per loro. Così quando crescono puzzano meno. Perché non hanno più paura e insomma, non fanno troppa puzza. Perché loro, per me, fanno le puzze se hanno paura».