Politica

L’allarme dei comuni: «Così spegniamo tutto»

L’allarme dei comuni: «Così spegniamo tutto»

Caro energia Il dem Ricci: «Il Mef non ci fa usare l’avanzo di bilancio. Incomprensibile»

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 9 aprile 2022

I«Visto l’aumento del 35% del prezzo dell’illuminazione pubblica e il costo energetico degli edifici comunali, musei, biblioteche, impianti sportivi, piscine, scuole, asili, i Comuni saranno costretti a spegnere le illuminazioni, aumentare le tasse, fare tagli su servizi essenziali e sociali alle persone e tagli al personale». Il presidente della Lega delle autonomie locali (Ali) e coordinatore dei sindaci del Pd Matteo Ricci lancia l’allarme.

Il sindaco di Pesaro se la prende con il governo, in particolare con il Ministero dell’economia, pera aver stoppato un emendamento al decreto bollette presentato da tutte le forze politiche che avrebbe permesso ai comuni più virtuosi di utilizza dell’avanzo di bilancio per far fronte alla crisi energetica. Le amministrazioni avevano potuto utilizzare l’avanzo di bilancio per tamponare le minori entrate dovute alla crisi Covid, ricorda Ricci, quindi in questo caso «il parere negativo del Mef è una scelta incomprensibile. Draghi intervenga subito», è l’appello lanciato dal sindaco dem. «Ai comuni servono risorse aggiuntive. O almeno fateci spendere i nostri soldi», conclude.

Il governo ha invece previsto nel decreto bollette limiti a riscaldamento e climatizzazione negli uffici pubblici. Dal prossimo primo maggio al 31 marzo 2023 (ma diversi comuni hanno cominciato a attenersi alle indicazioni già dal marzo scorso) la temperatura non dovrà superare i 19 gradi in inverno e non potrà scendere al di sotto dei 27 gradi in estate. Ma un emendamento dei 5S prevede 2 gradi di tolleranza sia per il caldo che per il fresco

I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento