Le elezioni del Parlamento europeo sono alle porte e l’Italia scivola in silenzio ai margini dell’Europa. L’economia è in depressione da sei anni e l’Italia ingoia un’altra dose di austerità. La disoccupazione è a livelli record e nessuno discute come creare lavoro. Le imprese hanno perso un quarto della produzione e nessuno si chiede che cosa potremo produrre. L’Europa sta negoziando con gli Usa un disastroso Trattato che liberalizza ancora di più commerci e investimenti e nessuno ci fa caso.

Il nostro paese – la politica, l’economia, i media – è preda di una incredibile “distrazione di massa”, che nasconde i vent’anni di declino dell’Italia, l’impoverimento di nove italiani su dieci, le disuguaglianze mai così estreme, i privilegi della finanza. Gli effetti della crisi sono offuscati dalla gestione della crisi, le proteste delle vittime soffocate dal rumore di fondo del populismo, dalla retorica contro “la casta”. «È l’Europa che ce lo chiede»: questo l’argomento risolutivo che cancella ogni spazio per la politica. «È tutta colpa dell’Europa» è la reazione, comprensibile ma sbagliata, che dilaga nel paese. Una discussione documentata sui problemi sembra introvabile.

Proviamo allora a farla qui, in queste quattro pagine speciali che Sbilanciamoci.info pubblicherà ogni settimana con il manifesto, da oggi alle elezioni europee.

È l’occasione per affrontare i problemi più urgenti dell’economia italiana e della politica europea con la pazienza di spiegare i contenuti, l’impegno di scoprire che cosa succede ai quattro angoli del continente, perfino con la curiosità di rileggere qualche “classico”. Iniziamo oggi dal Trattato Usa-Europa su scambi e investimenti, continueremo ogni venerdì con la questione del lavoro, i dilemmi dell’euro, le vie d’uscita dall’austerità, le sfide poste dalle migrazioni, le politiche industriali, i viaggi nelle periferie d’Europa, le regole sbagliate di un’Europa malcostruita. Un filo comune attraverso tutti i temi è la costruzione di un alfabeto dell’Europa di oggi, di che cos’è, di come potrebbe essere. Accanto a questo la ricerca di un’alternativa ai disastri della crisi, alle macerie di trent’anni di liberismo. Un altro ancora è la ricostruzione di un’idea di azione pubblica rinnovata ed efficace, dopo la privatizzazione obbligata di quasi tutto. E poi l’esplorazione di che cosa può essere in concreto la democrazia, in Europa e in Italia, nei palazzi della politica e nelle pratiche dei movimenti.

Una discussione a più voci, ma senza gli strilli della polemica, radicale nella critica e concreta nelle proposte. Una discussione come quella che da sette anni trovate sul sito www.sbilanciamoci.info, nella decina di ebook realizzati, nella lunga serie di appuntamenti che Sbilanciamoci organizza ogni anno. Tutti i materiali di questi “speciali” saranno disponibili anche sul sito (spesso in versione più ampia), dove avranno seguito con altri interventi. Quattro pagine che puntano a far dialogare vari altri media – giornali, radio, siti – impegnati sugli stessi terreni, sconfinando dai ristretti orizzonti italiani. Una scommessa per “sbilanciare l’informazione”, allargare il dibattito, condividere idee. Uno strumento per tutti, e un invito a tornare protagonisti.