Appena spenti i riflettori del Forum economico di San Pietroburgo (che ha fruttato contratti alla Russia per oltre 3,5 miliardi di dollari) Putin ha voluto fare il punto sulla situazione internazionale con 9 giornalisti delle agenzie straniere. Ma prima di tutto ha voluto mandare un altro segnale agli investitori stranieri, snocciolando i dati della stabilità economica russa: «Abbiamo riserve auree per 450 miliardi di dollari, una bilancia dei pagamenti positiva di 130 miliardi, inflazione al 2,8% e disoccupazione al 5,1%».

IL PIL PER LA VERITÀ ancora arranca, ma la crescita del prezzo del greggio potrebbe nei prossimi mesi dare una mano. La stessa Christine Lagarde, direttrice del Fmi, sbarcata per qualche ora a San Pietroburgo, si è detta colpita «dei fondamentali dell’economia russa che molti paesi vorrebbero avere» e ha persino chiesto «il superamento della politica delle sanzioni». Putin dal canto suo ha promesso ai grandi gruppi stranieri «più trasparenza e meno corruzione» e un rinnovato impegno «per rendere più democratica la Russia». E a chi gli chiedeva cosa farà dopo il 2024 ha rassicurato che «non ci sarà un mio ulteriore mandato presidenziale».

IL PRESIDENTE RUSSO si è detto rattristato «dei contatti frammentari con Trump» che «andranno migliorati» ma si è soffermato sui difficili rapporti con la Gran Bretagna. Ha ribadito che la Russia non ha avuto alcun ruolo nel favorire la Brexit («ricordo bene che ministro degli esteri, Boris Johnson, ha anch’egli sostenuto il ritiro della Gran Bretagna dalla Ue? Si tratta allora forse di un nostro agente?») e si è soffermato sul caso Skripal. Per proporre una tesi inedita: «Non sono uno specialista in armi di questo tipo, ma, per quanto posso immaginare se si usa un agente chimico, le vittime muoiono sul posto, quasi immediatamente. Ciò, grazie a Dio, non è accaduto. Pertanto, mi sembra che non sia possibile affermare che si trattava di un’arma chimica. E se è così, allora tutto ciò che è stato detto da parte britannica sin dall’inizio è messo in dubbio». E ha avvertito sui rischi della crescente russofobia: «Se si vuole rovinare i rapporti con la Russia, allora possiamo incolparla di tutti i peccati mortali… ma ciò distrugge il sistema delle relazioni internazionali».

PUTIN HA ANCHE PARLATO delle isole Curili, l’arcipelago di 60 isole conquistate dall’Armata rossa al termine della seconda guerra mondiale di cui il Giappone rivendica la restituzione, e oggetto di un incontro proprio ieri con il premier del Sol Levante Shinzo Abe.
«Maggiore cooperazione creano le condizioni per risolvere problemi acuti e cronici di natura globale come il trattato di pace sulle Curili» ha detto Putin, che poi tradotto dal linguaggio diplomatico significa: «investite con noi e vedrete che una soluzione la troviamo». Uno scambio di battute è stato anche riservato al sistema di difesa antiaereo russo S-400, acquistato dalla Turchia (e ora anche dall’India di Modi) oggetto di una vivace polemica tra Ankara a Washington. «La Turchia è un paese della Nato che ha deciso di acquistare un’arma che, senza esagerazione, è la migliore della sua classe. È forse un crimine?» si è chiesto il capo del Cremlino.

INFINE NON POTEVA MANCARE una battuta sui prossimi campionati mondiali di calcio in Russia. «Chi vincerà?» gli è stato chiesto. «La Spagna» ha risposto senza tentennamenti il presidente russo, provocando negli astanti un certo stupore non essendo notoriamente Putin un esperto di calcio. Perplessità però subito rientrata: chi aveva fatto la domanda era un giornalista di Madrid.