A parole sull’aeroporto intercontinentale fiorentino caro a Carrai&Renzi (e Rossi) hanno vinto tutti. Anche il sindaco Nardella, pasdaran della grande opera. Per certo, la decisione della Commissione tecnica Via (Valutazione di impatto ambientale) del ministero dell’ambiente di confermare il parere del 2016, «confermando integralmente l’intero quadro prescrittivo», rimette in forte discussione il maxi progetto.

Non per caso, la vecchia – e confermata – Via aveva portato a uno stallo, in seguito alle 142 complesse (e assai costose) prescrizioni decise dalla commissione, sulla base di un approfonditissimo studio, molto critico, dell’Università di Firenze, il cui Polo scientifico di Sesto Fiorentino sarebbe devastato insieme a molto altro del nuovo aeroporto, incuneato in un’area densamente antropizzata.

Per superare l’impasse, e grazie al decreto 104/2017 che permette una (contestata) deregulation ambientale, l’Enac, formalmente proprietaria dell’aeroporto fiorentino, aveva scelto di andare avanti con la nuova normativa, per realizzare la nuova maxi pista parallela all’autostrada A11 Firenze-Mare. Ma la conferma delle prescrizioni riporta il segnapunti, come nel gioco dell’oca, alla casella di partenza.

Di qui la soddisfazione di Tommaso Fattori e Paolo Sarti, consiglieri regionali di Toscana a Sinistra e combattivi oppositori della grande opera: «Tutti sanno bene che la valanga di prescrizioni confermate dal ministero sono di fatto una pietra tombale sul progetto. Il sindaco Nardella dovrebbe andare a rileggersi le 142 prescrizioni della Via. C’è un numero gigantesco di criticità, non ultime quelle ambientali ed idrogeologiche. Solo per fare un esempio, le prescrizioni non dicono semplicemente che deve essere spostato il Fosso Reale o gli stagni di Focognano, opere di per sé molto complesse, ma impongono che poi si verifichi che le specie animali ci vadano, che la flora attecchisca».

Del resto Fabio Zita ex dirigente settore Via della Regione Toscana, sottolinea da tempo che fra le 142 prescrizioni c’è il rischio di incidente aereo da valutare attentamente da parte di un’autorità terza; di «incidenti rilevanti» per tutti gli stabilimenti presenti «nell’intorno aeroportuale»; del Fosso Reale da spostare e dell’attraversamento dell’autostrada; delle terre e rocce da scavo.

Corporacion America, primo azionista di Toscana Aeroporti che gestisce sia il Vespucci di Peretola che il Galilei di Pisa, si dice comunque soddisfatta. Ma lo è anche il sindaco sestese Falchi, di Si (e Li-Ug), eletto proprio sul “no” all’aeroporto. Mentre Enrico Rossi (Mdp e Li-Ug) non si nasconde: «Come è noto, da tempo sono favorevole al progetto. Per quanto ci riguarda, eserciteremo tutti i controlli di nostra competenza perché le prescrizioni siano rispettate, in modo da tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini».