Cultura

Laboratori «ad alta voce» per costruire e dare forza a una comunità

Laboratori «ad alta voce» per costruire e dare forza a una comunità

INCONTRI Un’anticipazione dal convegno del Forum del libro dedicato quest’anno alla «lettura con le orecchie». Il simposio si terrà il 9 alla Nuvola nell’ambito di Plpl e il 10 a Palazzo Merulana

Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 8 dicembre 2022

Passaparola, il convegno annuale del Forum del Libro, che si terrà domani e dopodomani alla Nuvola e a Palazzo Merulana, dedica in questo 2022 molto spazio e attenzione alla lettura ad alta voce. Non è l’unica manifestazione a farlo: la lettura ad alta voce ha indubbiamente attirato negli ultimi dieci anni un’attenzione progressivamente maggiore. Ed è stata proprio la ricerca educativa sul tema, configurata da subito, nel nostro paese, come ricerca-azione ad attirare l’attenzione su questa pratica.

Quasi tutti gli adulti ritengono importante la lettura, specie quando questa importanza viene applicata in esortazioni rivolte ai ragazzi e alle ragazze (anche se, per scongiurare equivoci, vale la pena ricordare che ragazzi e ragazze leggono, in media in Italia, più degli adulti). In effetti, la consuetudine con l’ascolto della lettura e con la lettura autonoma produce una serie di vantaggi quasi immediati (lessico, comprensione, competenza emotiva), di medio termine (abilità cognitive di base, utilizzo attivo delle competenze alfabetiche e del ragionamento con le parole, prosocialità) ed è correlata ad effetti a lungo termine eccezionali (successo formativo, inserimento professionale, livelli retributivi e persino allo stato di salute). Ma visto che l’abitudine alla lettura regolare riguarda una minoranza della popolazione occorre domandarsi: come avviene l’educazione alla lettura?

IN MOLTI CASI la costruzione del rapporto con la lettura viene delegata alla famiglia. La famiglia, però, allo stato attuale del nostro paese, non può assolvervi che in pochi casi per la scarsa disponibilità di libri e la scarsa capacità di accesso agli stessi nella maggior parte delle famiglie, per i tempi a disposizione, e i livelli di competenza e alfabetizzazione di cui sono portatrici le figure genitoriali. La lettura nel contesto educativo e scolastico non viene praticata in modo sufficiente e adeguato: non le si dedica abbastanza tempo e spesso lo si fa con una finalizzazione esterna alla lettura stessa. Si tratta dunque di intervenire sui tempi, le modalità, le scelte… ma anche sulla focalizzazione degli obiettivi.

Nel nostro sistema di istruzione il problema centrale, rilevantissimo, è la dispersione scolastica, cui come aggravante si può aggiungere l’iniquità assoluta della predittività della dispersione stessa. Sulla base della situazione socio-economico-linguistico-culturale del contesto di provenienza si può predire successo o insuccesso formativo. Ma la lettura ad alta voce quotidiana, in tutto il percorso educativo e di istruzione, di storie adeguate al gruppo con cui si lavora e improntate alla bibliovarietà, lette dall’educatrice, dall’educatore, dalle e dagli insegnanti si rivolge a tutte e tutti, affronta direttamente questi problemi e non si limita a favorire il rapporto con la lettura, è prima di tutto una vera e propria «palestra» per rafforzare le competenze di base. Gli effetti sono visibili già dopo alcuni mesi e, se la lettura si protrae, si rafforzano riuscendo ad attenuare fortemente gli svantaggi determinati dal contesto di provenienza configurandosi come azione equitativa in direzione di una democrazia cognitiva.

Il recente primo Convegno Internazionale su La Lettura ad alta voce condivisa svoltosi a Perugia nei giorni 1 e 2 di dicembre del 2022, ha consentito un incontro tra coloro che fanno ricerca sulla lettura ad alta voce e sulla lettura fecondo, stimolante e occasione di dialogo aperto con tutti gli attori dei sistemi che sono al centro di questa ricerca, a partire del sistema educativo e di istruzione ha confermato questo momento di apertura e interesse.

LA LETTURA AD ALTA VOCE intensiva di storie condivisa ha mostrato, con evidenze raccolte sul campo, le proprie potenzialità. Il gruppo di ricerca della cattedra di pedagogia sperimentale dell’Università degli Studi di Perugia, coordinato da chi scrive, da dieci anni lavora, attraverso la formazione degli insegnanti, le azioni di sostegno e monitoraggio e attraverso il controllo quali-quantitativo degli effetti, per introdurre questa didattica, con un metodo definito, nell’intero sistema educativo e di istruzione. Attraverso progetti di ogni dimensione, fino a quella nazionale, ha potuto dimostrare e documentare importanti effetti linguistici, sulle abilità di comprensione di testi scritti e orali, sulle abilità di lettura autonoma, benefici cognitivi, guadagni sulle abilità di comprensione, sviluppo dell’intelligenza, incremento delle capacità di gestione delle proprie emozioni e della comprensione delle emozioni altrui, vantaggi in termini di prosocialità e persino effetti misurabili sulle abilità motorie. Tra gli effetti collaterali a medio lungo termine dell’esposizione alla lettura c’è anche la progressiva costruzione di un rapporto autonomo con la lettura, che assicura la manutenzione di quanto acquisito.

CREDIAMO di poter affermare che un sistema di istruzione debba occuparsi, per prima cosa, di sviluppare l’apparato strumentale indispensabile a chiunque per consentire la partecipazione piena e la possibilità di conseguire apprendimenti nei contesti formali e non formali, pena il tradire le funzioni per cui è stato progettato.
Non è accettabile che si scontino le condizioni di partenza. La lettura ad alta voce praticata in modo intensivo incide in maniera fortissima sulle abilità di base: le sviluppa, le sollecita, le rinforza, consente di mantenerle. Occorre continuare a comprenderne gli effetti con certezza, favorirne la conoscenza, creare le condizioni e le expertise necessarie a generalizzare questa didattica in ogni ordine e grado. Occorre costruire una comunità che si riconosce nella volontà di utilizzare la lettura ad alta voce al servizio delle persone e come strumento per il loro empowerment e sviluppo all’interno di una comunità, consapevoli che le storie, tante storie diverse favoriscono un modo di pensare autonomo, critico, orientato al futuro, favoriscono l’appropriazione del proprio futuro in dialogo con il futuro degli altri.

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