Festival Musicale del Mediterraneo, ventitreesima edizione, dal 5 al 14 settembre: si sta facendo spessa la storia della rassegna veterana della world music in Italia, in rotta di avvicinamento al quarto di secolo da festeggiare con eventi speciali. E che comunque un festeggiamento particolare ha, quest’anno: trent’anni di Echo Art, la struttura che ne ha sempre retto le fila.

Intanto, ecco il programma dell’edizione 2014, che reca un sottotitolo importante “Delle donne i suoni”, riprendendo quello di un’edizione di diversi anni fa che era stato dedicato alla pura vocalità femminile. In sintesi i numeri direbbero: diciotto concerti nella città di Don Gallo sparsi in nove diverse location cittadine storiche, trenta artiste coinvolte, un ricco corollario con workshop e seminari.

E diversi avvenimenti clou: ad esempio il premio alla carriera consegnato dal direttore del Festival, Davide Ferrari (anche leader della multietnica Banda di Piazza Caricamento) ad una veterana e madrina di ogni forma possibile ed intelligente di resistenza sonora folk, Giovanna Marini.

La vocalist, chitarrista e animatrice culturale sarà premiata l’8 settembre alle 18.30 al Palazzo Tursi, seguirà concerto. Altro avvenimento particolare il concerto al buio (per tutti, si intende!) della madrina del fado portoghese Dona Rosa, non vedente, che si esibirà venerdì 12 al Castello d’Albertis, peraltro anche sede di una splendida mostra di strumenti etnici da tutto il mondo usati per la musicoterapia.

Da segnalare anche il ritorno in Italia della tuvana Sainkho Namtchyalak, giovedì 11 alle 22 al Palazzo Ducale, considerata una delle più grandi conoscitrici di canto armonico al mondo, la tecnica che usava Demetrio Stratos, e il sorprendente “concerto in acqua” alla Piscina del Porto Antico ristrutturato di delle Akatuk (Camerun e Francia) il giorno dell’apertura, venerdì 5. Ferrari presenterà anche diverse occasioni per ascoltare dal vivo Lorraine McCauley, magnifica songwriter irlandese, ora attiva anche con la Banda di Piazza Caricamento.

Concerti anche per musiciste indiane, cinesi, palestinesi, brasiliane, svedesi, spagnole, tibetane, giapponesi. Gli spazi scelti privilegiano atri e cortili dei palazzi storici, in un itinerario che può anche far scoprire angoli inediti di Genova. Due i worhshop in programma il 14 settembre presso la Casa della Musica, dedicati rispettivamente al flamenco ed alla concezione ritmica delle note indiane. Al femminile, naturalmente.