Durante l’udienza del Senato, la whistleblower Frances Haugen ha ripetuto che Facebook sa come rendere i suoi prodotti più sicuri, ma sceglie di non farlo. Rispondendo a un senatore che le chiedeva se Facebook sia utilizzato da «leader autoritari o terroristi», Haugen ha risposto di sì, indicando come esempi Myanmar ed Etiopia, e aggiungendo che diversi leader usano il social per spiare i loro cittadini.

Il Ceo di Facebook Mark Zuckerberg ha dichiarato: «Molte delle affermazioni non hanno senso. Al centro di queste accuse c’è l’idea che diamo la priorità al profitto rispetto alla sicurezza e al benessere. Non è vero». Un portavoce di Facebook prima ha provato a screditare la testimonianza della whistleblower dicendo che il suo ruolo nella compagnia era marginale e lontano dai fatti a cui si riferisce, poi ha aggiunto che se il Congresso «vuole che seguiamo delle regole, allora deve farle».