Caro direttore,come a Wimbledon si vince sul campo e la teoria della rottamazione si conferma una boiata alla Fantozzi.

Un bel contributo le paginone del manifesto di sabato 8 luglio, con i diversi apporti. Ci sarebbero stati bene anche Bersani e Pisapia, ispiratori fondamentali della nuova e diversa prospettiva di un centro sinistra di governo e fortemente innovatore in ogni campo. Non servono vecchi schematismi, vecchie bandiere e nostalgie del passato.

Come non serve un nuovismo di maniera o un movimentismo senza costrutto. Cosa diversa studiare e comprendere la propria e l’altrui storia , i valori e gli insegnamenti che può tramandarci.

La società italiana ha urgenza di governo democratico nell’interesse del popolo per quel bene comune che la globalizzazione comprime sempre più a danno dei deboli, degli esclusi. In buona sostanza rendendo le periferie povere del mondo sempre più distanti e disperate, con una condizione umana precaria e vilipesa, che provoca emarginazione, subalternità, sfruttamento e solitudine.

La non partecipazione, l’astensione dal voto, l’affermazione del leaderismo dell’esasperata personalizzazione, il gigantismo delle campagne elettorali e dei relativi costi sono tutti fenomeni oltre che preoccupanti, corruttori del concetto stesso di politica, della sua funzione necessaria per il governo democratico delle società e il loro sviluppo secondo dignità e giustizia.

Si potrà così rivolgersi non solo ai delusi del Pd e anche agli elettori smarriti dai funambolismi di Grillo. Bisognerà soprattutto cercare il dialogo ed il confronto con la vasta area di quanti non credono nella politica, sono convinti che “tanto sono tutti uguali”che corruzione e mafie prevarranno sempre, che nessun cambiamento in fondo è davvero possibile.

La vera scommessa credo si giochi su questo terreno e solo se risulta credibile e praticabile davvero, potrà anche diventare vincente.