Lasciati alle spalle divani sfondati, tv sderenate, padelle bruciate e buone maniere… finalmente liberi tutti! E adesso possiamo tornare a schifarci l’un l’altro.
Due le fazioni in questa fase 3: pavidi mascherati e spavaldi smascherati; governativi i primi, d’opposizione i secondi. Ma siamo sicuri che tutti i sovranisti al seguito di Salvini, tutti i neofascisti al seguito della Meloni e il monarchico Tajani al seguito di Tajani, siano tutti parimenti spavaldi come la cagnara di piazza del Popolo lascia credere? siamo certi che nel DNA delle destre eversive ci sia sempre e comunque spavalderia e giammai pavidità? Vediamo. Nel 1919, per dirne una, un pavidissimo Mussolini lanciò il saluto romano al posto della stretta di mano proprio per paura di beccarsi la spagnola, e per paura di beccarsi le cannonate, nel 1922 si guardò bene dal marciare personalmente su Roma restandosene pavidamente a Milano. Non meno pavidi i suoi mazzieri che per rapire l’onorevole Matteotti armato di una borsa gonfia di pericolosi documenti, ci si misero in quattro armati di pistole e pugnali. E cosa fu mai, se non esercizio di somma pavidità, la decisione del duce di aggredire gli etiopi, non sul terreno che quei selvaggi pestavano a piedi nudi, ma bruciandoli vivi con iprite e gas mostarda lanciati dall’alto? Pavidità da guinness dei primati poi la sua invasione della Francia venti minuti prima che i nazisti portassero i dobermann a pisciare sui piloni della Torre Eiffel. E come lui ieri, i suoi piccoli emuli oggi, che fin da subito hanno dato prova di non minor pavidità: la prima mascherina di Salvini, la ricordate? era in realtà un gigantesco pannolone coi lacci e non meno imbacuccata si presentava la Meloni nel suo burqa tricolore. Che c’è dunque dietro questa repentina mutazione dei nostri post-fascisti da pavidi mascherati a spavaldi smascherati? Opportunismo politico? fatalismo? nuove sostanze chimiche? Niente del genere. Ad assicurar loro personalmente che il virus non c’è più, è stato il dottor Zangrillo, e se lo dice lui che è il medico personale del Caimano… ma vi siete chiesti com’è che in mezzo a quella ammuina, l’unico che la mascherina non se la levava manco sparato era il povero Tajani che non vedeva l’ora di tagliare la corda?
Ciò che Salvini e Meloni non sanno è che a mandare il dottor Zangrillo a contargli la balla del virus scomparso è stato in realtà lo stesso Caimano: quale miglior modo per tornare in pista vendicandosi di quei due ingrati a suon di Covid?