«Il vescovo Atzei è lontanissimo dalla linea che sulla questione omosessuale segue Papa Francesco. La sua è una linea di disconoscimento dei diritti e della dignità dei gay». Così gli studenti del liceo classico Azuni nella lettera che il Movimento omosessuale sardo (Mos) ha diffuso l’altro ieri. Atzei era già al centro della polemica legata alla decisione della scuola elementare di San Donato di negare al prelato una visita pastorale per Natale.
Dopo la denuncia del Mos è protagonista di un nuovo caso. «Secondo il nostro vescovo, che abbiamo incontrato a scuola in orario di lezione, gli omosessuali sono persone immature, infantili, e non gli può essere concesso il diritto di adottare bambini. ’Non stiamo adottando un cane’, ci ha detto Atzei. La cosa più grave è che simili inaccettabili dichiarazioni siano state fatte davanti a un pubblico di studenti che attraversano una fase delicata di crescita della personalità e dunque anche della sfera sessuale. Incontri come quello che Atzei ha tenuto con noi sono istigazioni alla discriminazione e ingenerano paure, complessi e insicurezze in coloro che magari stanno cercando di comprendere e di accettare il loro orientamento sessuale».
Atzei ha intanto rilasciato un’intervista al portale web di Tiscali in cui della polemica sollevata dal Mos non parla. Parla invece del caso delle elementari di San Donato. Dice che il 15 dicembre nella scuola parteciperà a una tavola rotonda con il sindaco, l’imam di Sassari e i docenti per parlare di accoglienza e di inclusione. Niente visita pastorale, quindi, ma un confronto a più voci su un tema legato all’accoglienza ai migranti. Sembrerebbe un segnale distensivo, ma nella stessa intervista Atzei attacca la dirigente di San Donato, Patrizia Mercuri: «Io le ho chiesto: professoressa ma lei è libera o raccomandata, di che cosa ha paura? Io dialogo con tutti e lei ha paura di un dialogo con me nella sua scuola? Ecco i preconcetti, il pregiudizio. Va bene: vorrà dire che usciremo allo scoperto come Chiesa sempre di più. E comunque il fatto che l’abbiano massacrata a certi livelli parla da sé». Il vescovo è contento che Mercuri sia stata “massacrata” e poi vorrebbe che partecipasse a una tavola rotonda con lui? E da chi e per conto di chi Mercuri è stata “massacrata”?
Un altro passaggio dell’intervista va segnalato. L’intervistatrice dice al prelato: «In Italia il dibattito è aperto. La Francia, che ha una cultura e un modello di integrazione diverso dal nostro, dice: fuori le religioni dalle scuole pubbliche». E Atzei replica: «Non mi parli della Francia. Lei lo sa come è nata la libertà in Francia?». «Da una rivoluzione», risponde la giornalista. «Ecco. E lo sa quanta gente hanno ghigliottinato i francesi? La Francia con quello si è creata un futuro». Dialogo? Più che altro sembra Vandea.