Luca Miniero ci riprova. Con Benvenuti al Sud fortunato remake del francese Giù al Nord, aveva creato un caso capace di produrre quasi 30milioni di incasso. Ora lo sguardo si è spostato verso il remake del tedesco Er ist wieder da, uscito un paio d’anni nelle sale italiane solo come evento con il titolo Lui è tornato. Laddove lui era Hitler in Sono tornato ecco Mussolini. Cosa potrebbe succedere se per un fatto inspiegabile tornasse tra noi?

Il film gioca su questo, sulle reazioni della gente comune di fronte a un attore in divisa fascista, su frasi fatte che suonano autorevoli e sul suo iniziale smarrimento «siamo a Roma o Addis Abeba?». Poi arriva la tv che diventa il nuovo balcone dal quale irretire il popolo, facendo schizzare l’audience. E la prima parte del film si arrabatta portando a casa in qualche modo il risultato. Solo che poi bisogna alzare il tiro, entrare un po’ più nel merito e qui tutto si squaglia complice un cane stecchito, una sede fascista e una malata di Alzheimer che ritrova memoria. Tanto fumo e poco arrosto nonostante il buon lavoro di interpretazione di Massimo Popolizio che spiega al meno efficace Frank Matano come conquistare donne e credibilità, anche digitando autorevolmente sul telefonino.