Un’ombra nera incombe oggi a nord-est. Questo pomeriggio il partito neofascista Casapound manifesterà per le vie di Trieste per celebrare – si legge nell’annuncio riportato sui social – «il centenario della vittoria italiana» nella Prima guerra mondiale. Ma il pacchetto è più ampio: i promotori avrebbero previsto per la serata un concerto a Fiume, in Croazia, dove nei giorni scorsi le reazioni alla notizia da parte delle comunità locali non sono state certo tra le più accoglienti.

ANCHE IL CAPOLUOGO giuliano, simbolo di convivenza di idee, culture e confessioni diverse, nonché palcoscenico di eccidi e massacri per mano nazi-fascista, non è rimasto immobile. Da settimane la Rete Trieste Antifascista e Antirazzista, allargandosi a diverse associazioni, da Anpi a Non una di Meno, si è puntualmente riunita per rispondere a questa provocazione.

«Abbiamo deciso di organizzarci – dice Riccardo Laterza portavoce dell’assemblea Antifascista e Antirazzista – andando oltre le tante cose che ci dividono, le diverse tradizioni, i diversi campi d’azione, le diverse pratiche, per costruire qualcosa di più grande e forte. Lì dove Casapound e gli altri movimenti neofascisti vogliono dividere fomentando la guerra tra poveri noi abbiamo intenzione di unire».

La piattaforma cittadina è subito intervenuta con diversi appelli per chiedere alle istituzioni di vietare il corteo di Cp. Di fronte alla risposta negativa, è stato chiesto di evitare che l’itinerario neofascista toccasse alcuni luoghi come il Narodni Dom, simbolo della comunità slovena, bruciato dai fascisti nel 1920. «Nonostante tutto – continua Laterza -, nonostante rimanga la nostra contrarietà totale al fatto che siano lasciati spazi a Casapound, per lo meno è cambiato il percorso che ora è meno critico. Lo vediamo come un parziale, seppur insufficiente, prodotto della pressione fatta in questi giorni». Tra gli antifascisti attesi nel contro-corteo triestino, anche la partigiana Lidia Menapace.

«È molto grave quello che accade oggi per la storia di queste terre – commenta Fabio Vallon, presidente del comitato provinciale dell’Anpi – Casapound si definisce fascista e sappiamo bene che questo ha significato violenza, sopprusi e morte. Dalle azioni squadriste, alla nazionalizzazione delle comunità slovene e croate con l’italianizzazione dei cognomi. Forse non tutti ricordano che le terre triestine furono regalate ai nazisti dai fascisti: dal ‘43 al ‘45 entrarono nell’Adriatische Küstenland (Zona d’operazioni del litorale Adriatico, ndr) che era di fatto parte del Terzo Reich. Se c’è qualcuno che ha difeso l’italianità di Trieste non è certo la X Mas, ma sono i partigiani».

E FORSE, NON TUTTI RICORDANO che a Trieste esiste la Risiera di San Sabba, l’unico campo di sterminio in territorio italiano. Proprio per tenere ben salda la memoria storica, tra le varie iniziative proposte in questi giorni dalla rete Antifascista e Antirazzista, c’è stata una passeggiata itinerante, accompagnata da letture, che ha attraversato alcuni luoghi teatro di eccidi nazi-fascisti. Dal carcere di via del Coroneo, luogo di prigionia per diversi antifascisti, fino alla sede delle SS in piazza Oberdan. Da via Filzi, dove avvenne l’incendio del Narodni Dom fino a via Ghega, luogo di rappresaglia nazista; e poi, fino alla stazione, da cui partirono diversi convogli diretti verso i campi di sterminio dell’Europa Centrale.

«Il problema è che in questo Paese per le forze che si dichiarano apertamente e chiaramente fasciste non c’è ancora nessun divieto di manifestare – sottolinea Michele Piga della Cgil – C’è poi un problema vero sulla rappresentanza politica e sul lavoro. Questo contesto impegna a fissare i paletti e il perimetro per una nuova rappresentanza per i più deboli tra cui ci sono tante lavoratrici e tanti lavoratori. Abbiamo deciso di partecipare all’assemblea Antirazzista Antifascista e Antisessista che guarda al contesto generale che stiamo vivendo, alla deriva culturale, sociale e politica che c’è in questo Paese. Abbiamo deciso di farlo non solo contro la manifestazione, ma per consolidare i valori fondanti del vivere civile».

Il programma della rete antifascista prevede un primo incontro nel centro del rione di San Giacomo: un pranzo sociale accompagnato da musica, teatro e letture. Dallo stesso luogo, alle ore 15, partirà il corteo che vuole essere pacifico e inclusivo, e che raggiungerà piazza Goldoni. Casapound, invece, si muoverà da Largo Riborgo al Giardino pubblico. Rimane da scoprire se la manifestazione neofascista proseguirà con il concerto a Fiume. O se, come dicono alcune voci, si tratta solo di una boutade.