La faida del regno della camorra a Scampia – immaginaria nei nomi quanto reale nella cronaca raccontata nelle pagine del libro di Roberto Saviano, portata su grande schermo da Matteo Garrone diventa materia di fiction. Gomorra divisa in dodici episodi arriva su SkyAtlantic a partire dal 6 maggio alle 21.10, una coproduzione che vede a braccetto cinema, Cattleya e Fandango, con il gruppo tv di Rupert Murdoch. Primo ciak battuto nel marzo 2013, la scrittura dell’adattamento per il piccolo schermo dell’opera dell’autore campano è stata affidata a Stefano Bises insieme a Leonardo Fasoli, Ludovica Rampoldi e Giovanni Bianconi, a cui si sono aggiunti in fase di sceneggiatura Filippo Gravino e Maddalena Ravagli. Saviano ha partecipato, ma in fase di elaborazione del progetto. Una chiave di lettura diversa rispetto alla versione cinematografica, inevitabile vista l’impossibilità materiale di concentrare la complessità del romanzo in due ore di film. E così i racconti di terribili violenze, miserie, giochi di potere del clan Savastano e dei caratteri che la camorra cercano di contrastare, si moltiplicano. La «terza vita» televisiva di Gomorra viene spiegata dal suo autore: «Mi sono reso conto che erano rimaste fuori tantissime storie. All’inizio lo senti strano, lontano, soprattutto se non sei nato lì. Poi nelle varie puntate riconosci che quella grammatica è anche nella tua vita, che quel modo di ragionare non è di una belva criminale, ma quello è il modo di ragionare di un amministratore delegato. La grandezza di una serie è anche questa, ti dà il tempo e la possibilità di interagire con lo spazio cinematografico televisivo.».

Dodici ore di trame e sottotrame complesse: «Abbiamo voluto – spiega Stefano Sollima, uno dei registi insieme a Francesca Comencini e Claudio Cupellini – scegliere un diverso punto di vista per ogni puntata». Così nel primo dei due episodi proposti all’anteprima stampa la realtà è filtrata da Ciro (Marco D’Amore, uno dei ’soldati’ del capoclan), il secondo dagli occhi di Pietro Savastano (Fortunato Cerlino).

«Questo spiega – sottolinea Sollima – perché accanto a me lavorano Francesca e Claudio, abbiamo diviso la storia in tre archi narrativi, il primo è quello di Pietro poi ci sarà il momento di successione della moglie Imma (Maria Pia Calzone) e infine il figlio Genny (Salvatore Esposito)». Trenta settimane di riprese, un cast scelto – così come in Romanzo criminale – per la funzionalità dei ruoli piuttosto che per i «nomi» degli attori, Gomorra è stato venduto in 40 paesi prima della effettiva messa in onda: «Un dato – spiega Riccardo Tozzi di Cattleya, penso dovuto al fatto che in Italia si inizia finalmente a padroneggiare il linguaggio della nuova serialità, e questo ci viene riconosciuto anche all’estero. Il linguaggio di genere ha regole di struttura precise, quindi lontane dal nostro modo di fare cinema e televisione. Noi l’abbiamo fatto, magari contaminandolo con la tradizione italiana, che è quella del cinema del dopoguerra. Ma allo stesso tempo non è declinato come un racconto didascalico, che vuole un commissario buono a combattere il male».

Il rischio che una parte del pubblico si schieri dalla parte dei personaggi negativi – un po’ l’accusa mossa ai fan della banda della magliana nella saga tv ispirata al libro di De Cataldo, qui – secondo Andrea Scrosati, il vicepresidente di Sky, non esiste: «Non è possibile, non vedo come ci si possa identificare con una famiglia come quella descritta dalla serie. I lati oscuri della personalità dei vari personaggi emergeranno nelle puntate successive». E lo ribadisce Saviano: «Emularli è improbabile. Ma per una ragione: quei fatti già avvengono. Guardare alle serie televisive come ad un ufficio stampa del male è uno sguardo un po’ superficiale. Il film non può mai essere un’educazione al crimine. La realtà è già oltre».

Parallelo a Gomorra, una collaborazione con associazioni del territorio ha portato alla realizzazione del progetto Laboratorio Mina, frutto di un incontro tra diversi soggetti durante le riprese e che hanno prodotto cinque cortometraggi – ideati e sviluppati da 25 ragazzi tra i 18 e 26 anni – che saranno proposti lunedì 5 maggio su Sky Cinema Hd dalle 19.20, durante una serata speciale dedicata a Gomorra.