«La missione è portare l’Italia all’estero e viceversa», dice il Ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, a cui fa eco il presidente dell’Anica Francesco Rutelli e anche Lucia Milazzotto, direttrice del Mia, il Mercato Internazionale dell’Audiovisivo – la cui terza edizione (19-23 ottobre) è stata presentata ieri a Roma – nato proprio per favorire i contatti e la cooperazione tra l’industria italiana e quella estera.

Il programma del 2017- che si articolerà intorno a tre settori: cinema, televisione e documentario – verrà però presentato a settembre. Di modo che l’incontro romano – a cui partecipano anche il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e il presidente dell’Apt Giancarlo Leone – diventa occasione soprattutto per una promozione istituzionale. «Nel primo trimestre del 2017 l’export dell’Audiovisivo del Lazio è aumentato del 43%» sottolinea infatti Zingaretti, che spiega come quest’anno la Regione prenderà parte al Mia con un contributo diretto, e che proprio al Mercato dell’Audiovisivo presenterà la seconda parte del bando da 5 milioni di euro, in sostegno delle produzioni internazionali.

A esso si aggiungeranno un bando da un 1 milione e mezzo per le sale cinematografiche e un altro da 9 milioni « a sostegno delle imprese digitali della creatività e dell’audiovisivo». Le novità della terza edizione del Mia riguardano la data – quest’anno non si svolgerà in contemporanea con la Festa del cinema di Roma – e il luogo, che come spiega Rutelli sarà il «distretto» Barberini» tra il cinema, l’Hotel Bernini e lo stesso Palazzo Barberini.

Non cambia invece il budget (circa 1,9 milioni) fornito da Ministero dello Sviluppo Economico, Mibact, Istituto del Commercio Estero, Regione Lazio e Creative Europe. Una delle priorità sottolineate da tutti è, con le parole di Zingaretti, l’istituzione di un «Network di collaborazione» fra diverse istituzioni che «costruisca un sistema invece di mettere in concorrenza eventi simili».

Il Mia è dunque il Mercato italiano su cui si è deciso di puntare – «Lo metterò nel budget della prossima legge di bilancio» dice infatti Calenda – con buona pace dei tentativi di far nascere un mercato al Festival di Venezia, dato che in quel periodo – interviene Andrea Occhipinti – gli operatori dell’industria audiovisiva «sono tutti a Toronto».