Trump ci ha ripensato: a meno di 24 ore dall’annuncio di scioglimento della task force Usa contro il coronavirus, ha fatto marcia indietro e ha scritto su Twitter che la task force «ha fatto un lavoro fantastico e continuerà a lavorare indefinitamente avendo come obiettivo la sicurezza e la riapertura del nostro Paese», ma anche «i vaccini e le terapie».

Il presidente Usa ha sottolineato che «potremmo aggiungere o sottrarre persone, ove opportuno». Riguardo i motivi che l’hanno spinto a cambiare idea, Trump ha dichiarato: «Non avevo idea di quanto fosse popolare la task force, almeno fino a ieri, quando ho iniziato a parlare di scioglierla, È molto apprezzata dal pubblico». Una questione di indice di gradimento, in pratica, ma basta a non eliminarla dal palinsesto della Casa bianca.

Durante una visita all’impianto Honeywell International di Phoenix, in Arizona, Trump aveva confermato la dichiarazione del suo vice Mike Pence, incaricato di guidare la task force, e aveva annunciato che già a fine maggio il coordinamento per la risposta alla pandemia sarebbe passato in mano alle agenzie federali. La notizia aveva fatto sobbalzare mezza America, visto che i numeri riguardanti i nuovi casi e le morti causate dal Covid-19 non accennano a diminuire.

The Donal è sempre molto sensibile al modo in cui i media coprono le notizie che riguardano le sue decisioni. La notizia dello scioglimento del gruppo di coordinamento, di cui fa parte Anthony Fauci, aveva suscitato aspre critiche anche a destra. Così nel giro di poche ore la segretaria stampa della Casa bianca Kayleigh McEnany ha twittato che ciò che era stato riferito sul piano era stato «mal interpretato» e che la risposta dell’amministrazione avrebbe continuato a coinvolgere esperti e a essere «guidata dai dati».

Non c’era in realtà molto da interpretare nelle parole di Trump e del suo vice. Parlando con i giornalisti Pence aveva detto chiaramente che i piani per sciogliere la task force erano «un riflesso degli enormi progressi che abbiamo fatto come Paese».

Alla domanda sul perché fosse il momento giusto per liquidarla, Trump aveva risposto: «Perché non possiamo tenere chiuso il nostro Paese per i prossimi cinque anni». Nessun esperto ha mai proposto questa tempistica.