Due anni dopo il Pride in laguna, appuntamento alle 16.30 in Campo Santa Margherita con le sveglie dei diritti per tutti. Una sorta di «anteprima» – come altre città del Veneto – della parade nazionale già programmata in estate a Treviso.

«È la naturale manifestazione non soltanto della nostra comunità – spiega Andrea Gava di Stonewall Venezia Lgbtqia, che organizza in collaborazione con gli studenti e le altre associazioni cittadine -. Negli ultimi mesi ci siamo già mobilitati per informare sui libri gender, che erano stati vietati dalla nuova giunta nelle scuole cittadine, con la “sfilata” conclusiva fino al mercato del pesce di Rialto e la lettura pubblica dei volumi de Lo Stampatello».

Con il «doge Gigi» a Ca’ Farsetti l’atmosfera a Venezia è decisamente più cupa. E una delle prime «sparate» di Brugnaro era stata riservata proprio ai gay, con affannosa retromarcia sull’onda delle polemiche anche con le star della canzone: «Sarei disponibile al primo Gay Pride d’acqua, magari lungo il Canal Grande, aperto anche agli eterosessuali e con Elton John che suona per noi» aveva dovuto dire il sindaco fucsia.
La destra si è ringalluzzita. E «svegliatiVenezia» oggi pomeriggio suona anche a beneficio dell’area politica sconfitta dalle urne nelle Comunali 2015. «Le nostre iniziative vanno bene: dalle serate in Campo agli incontri d’informazione fino al contrasto delle “sentinelle” cattoliche che si sono esibite in piazza Ferretto. Ma abbiamo subito un attacco hacker alla pagina Fb “Venezia risponde” che ha azzerato l’archivio e violato i profili personali. Un episodio sintomatico…» evidenzia Andrea.

Altrettanto significativo il flash mob in programma a Padova proprio davanti al Comune. Con il sindaco leghista Massimo Bitonci la sfida è ormai a tutto campo. Mattia Galdiolo del circolo Arcigay Tralaltro conferma: «Ci rivolgiamo alla cittadinanza intera. Vogliamo dare a tutti e a tutte la possibilità di comprendere la necessità di diritti e di uguaglianza. Parleremo al territorio e alla società civile, alle famiglie che sul Ddl Cirinnà sono state vergognosamente strumentalizzate da una retorica omofoba».

In piazza anche Verona (ore 15, piazza Brà), Vicenza (ore 16, piazza dei Signori), Belluno (ore 16, piazza Martiri) e Bassano del Grappa (ore 15.30, piazza Garibaldi).

Buone notizie, poi, dal Friuli. Manifestazione alle ore 15 in piazza San Giacomo a Udine con tanto di patrocinio dell’Amministrazione comunale e adesione di associazione universitaria Iris, TransGender Fvg, Agedo Friuli, Arci, Rete degli Studenti, Giovani Democratici, Cgil, Uaar, Movimento 5 Stelle Friuli Venezia Giulia e Tavagnacco in Movimento. «Anche il sindaco Claudio Pedrotti porterà il suo sostegno ai diritti delle persone omosessuali e al Ddl Cirinnà sulle unioni civili per ribadire quello che gli organizzatori ritengono essere un valore di civiltà di tutto il paese e non solo di una sua parte» si legge in una nota dell’Arcigay friulana.
Pedrotti, 65 anni, sposato, con due figli, ingegnere elettronico di Electrolux, tessera del Pd, governa Pordenone dal 2011 e ha appena annunciato che non si ricandiderà. Da sindaco il 21 ottobre 2014, nella sala della giunta, aveva sigillato la trascrizione del matrimonio tra Francesco Furlan e Derek Wright, coppia residente in città che si era sposata in Sudafrica il 2 ottobre 2013. Pedrotti aveva commentato con ironia, all’indirizzo del ministro Alfano: «Sappiamo che è un semplice “autografo”, ma siamo convinti che gli autografi servano alla maturazione politica di una comunità».

In piazza con lui a Udine anche il sindaco Furio Honsell, ex rettore dell’Università e già al fianco di Beppino Englaro nel rispetto delle sentenze sul fine vita di Eluana.