«L’arrivo della variante Omicron ha aperto una nuova fase della pandemia. I vaccini restano lo strumento di difesa migliore dal virus. Tre quarti dei decessi sono non vaccinati»: conferenza stampa di fine anno, il premier Draghi ieri ha dedicato ampio spazio al Covid. Oggi ci sarà la cabina di regia per decidere nuove misure anti pandemia (a seguire il Cdm che varerà il decreto), tra le possibilità non c’è il lockdown per i No vax («non è sul tavolo»). «Abbiamo fatto oltre 106 milioni di dosi di vaccino – ha proseguito -, l’80% della popolazione ha ricevuto almeno una dose; 15,6 milioni di terze dosi sono state fatte. Sono incline a prevedere il peggio, ad agire d’anticipo per difendere quel poco di normalità che ci siamo conquistati». Giusto quindi prorogare lo stato d’emergenza per tenere la macchina in funzione contro la quarta ondata: «Ogni decisione è guidata dai dati, non dalla politica come si dice in giro».

NUOVE DECISIONI arriveranno oggi, dopo aver analizzato i dati della flash survey effettuata lunedì: i numeri dovrebbero dare una misura più precisa di quanto si è diffusa la variante Omicron. In alcuni territori della Lombardia sembrerebbe già prevalente. La cabina di regia discuterà dell’obbligo di mascherina all’aperto anche in zona bianca. «Le ffp2 sono già previste in caso di grandi assembramenti» ha ricordato il premier, potrebbero adesso diventare obbligatorie in cinema, teatri, mezzi pubblici e in altri luoghi al chiuso. Ma, nel caso, è già partita la richiesta di calmierane il prezzo.

SUL TAVOLO anche l’anticipo della dose di richiamo a 4 mesi invece di 5 ma occorre il via libera dell’Aifa (che potrebbe fissare il richiamo a 3 mesi). E ancora: riduzione della validità del green pass a 5 o 6 mesi; eliminazione dei test antigenici per ottenerlo; tampone anche ai vaccinati per eventi o locali affollati («c’è un periodo in cui la protezione della prima e seconda dose decresce rapidamente e la terza dose non è stata ancora fatta. In questo periodo può essere utile fare un tampone»); ritorno massiccio allo smart working nella pubblica amministrazione. I test anche per i vaccinati ha già riportato Salvini sulle barricate: «Sono contrario». Ma a molti non piace così la mediazione potrebbe essere prevedere il tampone solo per chi è in attesa del booster. Vaccino obbligatorio: «Non è mai stato escluso – ha chiarito Draghi -. L’obbligo è stato già esteso ad alcune categorie, valuteremo l’estensione ad altre categorie. Non so se sarà discusso in cabina di regia ma se i dati continuano a peggiorare sarà oggetto di discussione in tempi brevissimi».

CAPITOLO SCUOLA: «Non valuteremo l’estensione delle vacanze natalizie per gli studenti ma dovremo fare uno screening e, se necessario come io credo, potenziarlo. Serve il testing e la vaccinazione di tutti, anche dei bambini». Lo screening da parte del commissario Figliuolo è una promessa che il governo ripete da agosto, nelle scuole non si è visto. «I positivi tra i banchi sono lo 0,5%. Le classi in quarantena sono 10mila su 400mila, il 2,5%» ha spiegato il ministro Bianchi. La sottosegretaria Floridia: «A fronte di una curva in risalita, il numero di classi in dad è aumentato ma è ancora basso. Posticipare il rientro non è all’ordine del giorno. Eventualmente, solo in casi specifici e circoscritti potrebbe essere ritenuto utile».

FORTEMENTE CRITICA la Flc Cgil: «Sull’aumento dei contagi nelle scuole e sulla possibilità di prolungarne la chiusura, ci troviamo davanti a picchi di irresponsabilità politica. Ad agosto avevamo ribadito in ogni modo che era necessario garantire il distanziamento nelle classi. Avevamo indicato e ottenuto misure precise nel protocollo sicurezza. E invece il governo ha puntato solo sulla vaccinazione del personale, che riguarda una fetta limitata dei soggetti presenti a scuola. Tutti gli impegni sono stati disattesi. La prevenzione non si può realizzare a costo zero».

ERANO 108.112 ieri mattina i bambini tra i 5 e gli 11 anni che hanno ricevuto la prima dose, il 2,96% della platea. L’assessore regionale del Lazio, D’Amato, lancia l’allarme: «C’è un ritardo incomprensibile sul richiamo per la fascia 12-17 anni, ragazzi che hanno completato le prime due dosi ormai da oltre 150 giorni e che sono la fascia più esposta a Omicron. Ema e Aifa devono al più presto dare indicazione su cosa dobbiamo fare». Giorgio Palù, presidente dell’Aifa, ammette: «Il booster sarà necessario anche per gli under 18 ma la tempistica per la terza dose non è ancora certa».

SONO STATI 36.293 i nuovi casi ieri su 779.303 tamponi; tasso di positività al 4,7%; 146 i decessi. Prosegue la crescita dei ricoveri ordinari: 8.544 in totale, più 163 rispetto a martedì; 1.010 i pazienti in terapia intensiva (meno 2). La regione con più casi è stata la Lombardia (10.569) quindi Veneto (4.522), Piemonte (3.290) e Campania (2.650). Nell’ultima settimana in Itaia c’è stato un aumento del 40% dei contagi. L’Oms avverte: «Nessuno Stato può uscire dalla pandemia con i booster, occorre vaccinare anche i paesi poveri».