Sia pure con qualche incertezza (la settimana scorsa qui al nord siamo passati in 24 ore dai 25 ai 10 gradi di massima) la stagione va avanti e aumenta la voglia di yogurt, un alimento fresco e salutare. Contiene una discreta quantità di proteine, è povero di zuccheri e grassi, ricco di calcio e di fermenti lattici vivi (per legge solo Streptococcus thermophilus e Lactobacillus bulgaricus; se sono stati utilizzati altri fermenti occorre avvalersi di denominazioni diverse). Al supermercato ce ne sono sugli scaffali parecchi metri lineari di tipi diversi, tra i quali non è semplice destreggiarsi. Anche perché le diverse proposte commerciali differiscono per qualità e soprattutto per apporto nutrizionale.

Partiamo dalla domanda base: yogurt intero o magro? Cento grammi di yogurt intero forniscono circa 70 calorie, quasi 4 grammi di grassi (per legge devono essere almeno il 3%), altrettanti carboidrati e poco meno di proteine. Negli yogurt magri l’unica differenza è che per 100 grammi il contenuto di grassi scende allo 0,1% e le calorie sono 40. Ne vale la pena? Il risparmio è di 30 calorie (ma si rinuncia anche alla vitamina D sciolta nei grassi), un risparmio veramente modesto se confrontato con il fabbisogno giornaliero per un adulto che è mediamente di 2200 calorie. Attenzione anche allo zucchero che alcune aziende aggiungono agli yogurt bianchi: per alcuni marchi si arriva a sfiorare l’11%, quasi il triplo del contenuto naturale.

Chi è intollerante al lattosio molto spesso digerisce lo yogurt senza grandi problemi (contiene il 50% in meno di lattosio rispetto al latte e anche i fermenti che ne facilitano la digestione). Chi preferisce una dieta senza latte o prodotti animali può approfittare dei fermentati vegetali (la denominazione «yogurt» è per legge riservata a quello ottenuto con latte animale). Si preparano a partire dal latte di mandorla o dalle bevande di soia, di riso, di avena, ecc. Contengono la metà delle calorie dello yogurt vaccino, sono senza lattosio e colesterolo, apportano grassi insaturi (preziosi per la salute cardiovascolare e non solo), ma sono anche privi di vitamina D. Lasciate sullo scaffale quelli addizionati con aromi, coloranti, addensanti e conservanti. Sceglieteli al naturale: potrete integrarli al momento del consumo con frutta fresca, fiocchi di cereali e perfino con scaglie di cioccolato fondente (osate il 98%, ne vale la pena).