La linea delle regioni sulla quarantena ha superato, ieri, le resistenze del Cts ed è passata senza scosse anche in cabina di regia, dove pure siedono ministri rigoristi come Speranza. Ad agitare la maggioranza è stata l’ipotesi del super green pass per i lavoratori. La Lega ha fatto di nuovo muro così il dossier è stato rimandato, com’era già accaduto subito prima di Natale quando pure i 5S aveva chiesto tempo. Il costo delle mascherine è invece stato oggetto del Consiglio dei ministri che ha concluso la giornata (le riunione è finita quasi alle 22). Il parlamentare Pd Boccia: «Sarebbe stato più corretto, prima di rendere obbligatorie le ffp2 (come previsto dal dl Festività ndr), calmierarne il prezzo». In cdm è stato il ministro Patuanelli a chiedere la misura (con l’ok di tutti) attraverso una convenzione tra le farmacie e il commissario Figliuolo.

LE NUOVE REGOLE sulla quarantena (finite nel dl licenziato ieri): per i non vaccinati isolamento di 10 giorni; per chi ha il green pass rafforzato da oltre 4 mesi la quarantena si riduce da 7 a 5 giorni, al termine serve un tampone negativo; per chi ha fatto il booster o ha il green pass rafforzato da meno di 4 mesi (e nessun sintomo) niente quarantena ma auto sorveglianza, al quinto giorno dal contatto con un positivo serve un tampone negativo. La decorrenza delle norme sarà definita in accordo con il commissario Figliuolo.

NO ALL’ESTENSIONE del green pass rafforzato ai dipendenti ma passala sua applicazione dal 10 gennaio a trasporti anche locali, alberghi e strutture ricettive; feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose; sagre e fiere; centri congressi; ristoranti all’aperto; impianti sci; piscine, centri sportivi e benessere anche all’aperto; centro culturali e ricreativi all’aperto. Giorgetti ha fatto muro: servirebbe una presa di responsabilità da parte dello Stato per eventuali conseguenze da vaccino ed elencare i fragili esenti dall’obbligo se si volesse estendere «l’obbligo vaccinale» per i lavoratori. Ieri, prima del consiglio dei ministri, Giorgetti ha spiegato: «Abbiamo espresso dei dubbi sul pass rafforzato per i lavoratori ma non siamo stati solo noi, anche i 5S. Ne discuteremo in un prossimo Cdm». Il ministro pentastellato Patuanelli in cabina di regia avrebbe spiegato: «Quale sarebbe la ratio di distinguere tra un lavoratore e un disoccupato? Forse a questo punto conviene ragionare sull’obbligo vaccinale». La posizione del Carroccio non è piaciuta al Pd, che ha attaccato con il senatore Dario Stefàno: «La Lega di Salvini vuole impedire al governo di prendere iniziative forti contro la pandemia. Un atteggiamento non più tollerabile». I dem in cdm si sono schierati per il super pass obbligatorio per i lavoratori, ipotesi che piace anche a Fi, Iv, a Draghi e ai governatori.

LA CONFERENZA DELLE REGIONI, ieri mattina, si era riunita per consegnare a Cts e governo una proposta sulla quarantena: oltre all’autosorveglianza, avevano proposto anche di cancellare il test finale ma su questo sono stati stoppati. La richiesta, in sostanza, è sata di orientare le attività di contact tracing verso i soggetti non vaccinati e i contesti a maggior rischio di diffusione o le comunità chiuse perché, denunciano, il tracciamento è sostanzialmente saltato e test e reagenti scarseggiano.

I CONTAGI ieri in Italia hanno fatto segnare un nuovo picco: 98.020 su 1.029.429 tamponi, tasso di positività al 9,5%. I decessi sono stati 136. Prosegue l’aumento dei ricoveri, con più 40 in terapia intensiva, 1.185 in totale; i ricoveri ordinari sono stati 489 in più, 10.578 in tutto; in isolamento domiciliare 663.102 pazienti. La Lombardia traina la crescita dei positivi con 32.696 casi (un terzo del totale) seguita da Campania (9.802), Piemonte (9.671), Veneto (8.666). La media italiana di occupazione dei posti letto ha superato la soglia critica sia in terapia intensiva che nei reparti ordinari: siamo rispettivamente al 13% (il limite è 10) e al 16% (il limite è 15).

IL CTS, ieri mattina, ha discusso per due ore prima di stilare le raccomandazioni al governo. Alla fine ha prevalso l’esigenza di non bloccare a casa i vaccinati nonostante la prudenza dei tecnici, preoccupati per la crescita dei ricoveri. Per controbilanciare il potenziale aumento di rischio con la riduzione della quarantena, il Cts ha chiesto al governo di incentivare la vaccinazione soprattutto degli over 50. A pesare sono state anche le raccomandazioni della Società italiana di Igiene, Medicina preventiva e Sanità pubblica, in linea con le decisioni prese poi dal governo. Con un’ulteriore richiesta: «Vietare a chi è senza super green pass ogni attività sociale e lavorativa».