Agente segreto? sminatore? stunt-man? donna cannone? saldatore subacqueo di piattaforme petrolifere? ipnotizzatore di cobra? igienista dentale di coccodrilli? no, no e no: il mestiere più pericoloso del mondo è l’amministratore locale nelle quattro regioni e mezzo del sud Italia (Campania, Puglia, Calabria, Sicilia e metà Lombardia ad honorem). Ma se i più furbi alla prima ruota bucata fanno subito fagotto, l’elenco di quelli che ai loro seggi si sono cementati a presa rapida è bello lungo. Tanto che per provare a sradicare ‘sta mini-casta poltronara, cittadini di camorra, mafia e ‘ndrangheta sudano sette camicie, perché quando danneggiamenti, aggressioni, proiettili in busta e molotov non bastano più, bè, ti cadono davvero le braccia!

Ma è nei momenti di maggior difficoltà che il genio criminale italico dà il meglio di se stesso e così, mescolando nuove tecnologie con vecchie tradizioni rurali in un sapiente mix di fake-news sui social network e invio a domicilio di parti d’animali (in particolare le teste di porco che, scusate l’impiccio, fanno sempre la loro porca figura), i risultati non tardano a farsi vedere.
Pensate: solo nel 2019 gli attacchi a sindaci e candidati sono schizzati alla ragguardevole cifra di 559. Un’intimidazione ogni 15 ore! E nell’anno di Covid 19 con una torta di (possibili) 170 miliardi di fondi europei all’orizzonte? I dati sono confortanti: solo nei primi quattro mesi del 2020 gli attacchi sono aumentati di un buon 20%.

I sindaci dell’Anci si lamentano: «ici hanno lasciati soli…», ma cosa si aspettavano? che nel bel mezzo degli Stati Generali, Giuseppi si metteva a blaterare che in 4 regioni e mezzo d’Italia teniamo le amministrazioni locali in ostaggio della criminalità organizzata?… ma mi facci il piacere! roba così va seppellita nelle cronache locali dei giornali meridionali o al massimo in colonnini infami. Che a parlarne troppo poi si finisce come coi Casalesi nel 2006. Ricordate il processo Spartacus? sotterrato per anni in trafiletti di cronaca nera era già avviato su un binario morto quando grazie a tal Saviano finì sotto i riflettori, si guadagnò le prime pagine dei giornaloni e i boss si guadagnarono un mucchio di ergastoli; poi da Gomorra venne tratta la serie tv che delizia gli abbonati Sky e terrorizza turisti e investitori. Nulla di strano che Giuseppi tenga la bocca ben cucita e bene farebbero pure i sindaci dell’Anci.
Prima che a cucirgliela del tutto ci pensino i mammasantissima.