Numerosi intellettuali, registi, avvocati e professori universitari francesi hanno sottoscritto l’appello che segue a favore di Mimmo Lucano

 

Mimmo Lucano, sindaco della cittadina calabrese Riace, immagina dal 2004 un sistema di accoglienza per i rifugiati. Le case abbandonate da anni vengono ripopolate. Centinaia di uomini e donne provenienti da altre parti del mondo possono ricostruire le loro famiglie e rimettere in moto l’economia della città. Un’attività sociale rinasce, le attività artigianali, culturali, riprendono, la scuola riapre. Riace è di nuovo vivo. Le sue azioni sono state salutate dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati.

Nel 2018 Mimmo viene arrestato e posto agli arresti domiciliari. È accusato di aver organizzato matrimoni di convenienza per aiutare donne respinte dal diritto di asilo a rimanere in Italia. La giustizia rimprovera inoltre di non aver fatto una gara d’appalto per la gestione dei rifiuti del villaggio e di averla attribuita a cooperative legate ai migranti. Il 30 settembre 2021, Mimmo Lucano viene condannato a 13 anni di carcere e a 500 000 euro di multa”.

 

Siamo costernati, sia per la qualificazione dei fatti, sia per la stravagante severità della pena, che va ben al di là delle richieste della procura. Come siamo arrivati a questo punto, quando il tribunale ha ritenuto che non si era personalmente arricchito ? I firmatari di questo appello ritengono che questo condanna puramente politica abbia il solo scopo di dissuadere coloro che attuano la solidarietà con i migranti.

 

Di fronte al clima di crescente odio razzista e xenofobo che conoscono l’Italia, la Francia e molti paesi europei, è imperativo che chi, come Mimmo Lucano, ha difeso i diritti dell’uomo più elementari e trasformato un villaggio morente in luogo di vita, continui ad essere salutato per la sua azione e il suo coraggio piuttosto che trasformato in delinquente per soddisfare l’estrema destra. La solidarietà non è un reato!