Oggi è il giorno del presidio antirazzista di Milano contro Matteo Salvini e Viktor Orbàn, che si incontrano in prefettura proprio nel capoluogo lombardo. Dopo le migliaia di persone accorse al porto di Catania, sabato pomeriggio, per chiedere lo sbarco dei migranti dalla nave Diciotti, oggi se ne attendono (almeno) altrettante a Piazza San Babila dove alle cinque è convocato il presidio. Le adesioni sono state numerose fin dal lancio della manifestazione, avvenuto sabato su iniziativa di Possibile, di Insieme senza muri e de I sentinelli di Milano.

Le principali sigle del (fu) centrosinistra e della sinistra radicale hanno aderito: dal Pd milanese all’ex presidente della Camera, Laura Boldrini, con la sua associazione Futura. Da Rifondazione Comunista a Diem 25 fino a +Europa. Presenti anche la Cgil, l’Arci e l’Anpi. Si tratta del primo banco di prova per pesare l’opposizione in piazza al ministro dell’Interno, Matteo Salvini. L’occasione per dare un connotato politico forte a un’opposizione finora debole e frammentata. Il collante è la prima visita ufficiale in Italia del primo ministro ungherese Viktor Orbàn, che già da tre anni ha chiuso con il filo spinato il suo confine meridionale con la Serbia e interrotto così l’ingresso all’Europa dai Balcani.

Il presidio di oggi rappresenta anche la possibilità per chiedere un Europa diversa, «un’Europa senza muri» appunto, come si legge nel titolo dell’iniziativa. Affianco delle varie associazioni, movimenti e partiti che hanno aderito, ci sarà anche il Movimento federalista europeo per chiedere il superamento del regolamento di Dublino, osteggiato in particolar modo da Orbàn e dal gruppo di Visegrad. I federalisti europei saranno in piazza anche perché L’Ue si doti «di istituzioni in grado di attuare vere politiche di asilo e immigrazione data l’evidente incapacità dei singoli Stati nazionali di gestire la situazione». E infine, si legge nella nota di adesione al presidio dei federalisti, per «una riforma della zona Euro con l’obiettivo di creare un governo democratico, dotato delle adeguate risorse per investire nei paesi europei e per avviare politiche di cooperazione nel Mediterraneo».

All’iniziativa di domani si aggiunge anche quella organizzata dalla squadra di calcio St Ambroeus Fc, la prima squadra di rifugiati a iscriversi alla Federazione Italiana Giuoco Calcio, con un allenamento simbolico dei giocatori sempre in piazza San Babila. «Quando abbiamo saputo che Salvini e Orbàn sarebbero venuti qui a Milano – racconta il dirigente della squadra, Davide Salvatori, ai microfoni di Radio Popolare – abbiamo deciso di dare un segnale». E ancora: «Ci saremo per portare dei contenuti. Quello che in questo periodo abbiamo più a cuore è la nostra opposizione ai Centri di permanenza per il rimpatrio e a quello che rappresentano», conclude Salvatori preoccupato per la situazione difficile in cui si trovano i ragazzi della squadra.