Una verifica delle possibili convergenze «con l’attuale maggioranza regionale, desistendo dalla presentazione di un proprio candidato presidente e sostenendo Chiamparino, offrendo tuttavia un appoggio “critico” e non firmando il manifesto con cui il presidente si ricandida, «Sì per il Piemonte del sì».

Domenica scorsa l’assemblea piemontese di Sinistra italiana ha approvato il percorso proposto dal segretario regionale Marco Grimaldi e che, nonostante il Tav, non rinuncia a cercare un dialogo con Chiamparino. Il documento approvato, «Un Piemonte più giusto, aperto e solidale» , chiede di costruire una lista con Si , Mdp Art.1 e Possibile e allargarla «a tutti coloro che in questi anni si sono battuti per i diritti, la riconversione ecologica dell’economia e la messa in sicurezza del nostro territorio».

Ma il vero scoglio è il Tav, di cui Chiamparino è un pasdaran. «Noi non cambiamo idea: se quest’opera – che contestiamo – non rappresenta il male assoluto, così non può diventare un totem, mentre tutti gli altri provvedimenti per spostare le merci su ferro attendono inevasi», spiega Grimaldi. «Detto ciò, apprezziamo che i sì alle bonifiche ambientali, al servizio sanitario pubblico, ai diritti civili, all’accoglienza e al diritto allo studio siano espressi chiaramente. Vogliamo aprire da subito un dialogo e una stretta collaborazione con tutte le esperienze civiche di carattere ecologista e solidale che stanno germogliando in molti comuni».

Ma, è la conclusione, il rischio della vittoria leghista è dietro l’angolo. «Se vogliamo fermare l’onda nera non servono le larghe intese che quell’onda hanno generato. Dobbiamo invece rimettere insieme i mondi. Sui contenuti»: fra gli altri la proposta sulle piattaforme digitali approvata dal Consiglio Regionale; le borse di studio universitarie; il contrasto al lavoro povero, la difesa della legge 194 e dei diritti dei migranti. «Vogliamo un Piemonte che si batta per la solidarietà e che contrasti i tentativi di Lombardia e Veneto di mascherare una ‘secessione dei ricchi’ sotto forma di maggiore autonomia».