L’indice Rt scende a 1,01 (da 1,1) ma l’incidenza sale ancora, passando da 74 a 77 casi su 100 mila abitanti. La Sicilia da lunedì sarà l’unica regione in zona gialla. Sono i principali dati del monitoraggio settimanale del ministero della Salute, relativi al periodo 16 – 22 agosto. «Aumenta l’impatto del Covid sui servizi ospedalieri ma, complessivamente, ancora al di sotto delle soglie di allerta» si legge nel report. La variante Delta rimane largamente prevalente: «Il completamento dei cicli di vaccinazione è lo strumento per prevenire ulteriori recrudescenze, sostenute da varianti emergenti con maggiore trasmissibilità».

Dieci regioni hanno un rischio moderato, le altre a rischio basso. Il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva è in aumento al 5,7%, in aree mediche è salito al 7,1%. In aumento il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (15.443 contro 15.021). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento sale leggermente (34% contro 32%). In diminuzione la percentuale dei casi rilevati con i sintomi (46% contro 47%). Il 21% diagnosticato via screening. L’età media di chi ha contratto il virus è 34 anni, del primo ricovero è 57 anni, 61 anni in terapia intensiva. Per i decessi 79 anni. I nuovi positivi in Italia ieri sono stati 7.826 su 265.480 test, tasso di positività al 2,94%. I decessi 45.

Rialzo dei contagi in Sicilia, a quota 1.681. Da lunedì proprio la Sicilia va in giallo: il report la classifica «a rischio moderato ma con un’alta progressione di escalation nei prossimi 30 giorni». Al 24 agosto, ha superato la soglia dei ricoveri nei reparti ordinari (19,4%) e nelle terapie intensive (12,1%), superando le soglie limite del 15% e 10%, l’incidenza supera i 180 casi su 100 mila abitanti. L’incidenza a 7 giorni (20-26 agosto) è a quota 200,7 casi. Segue Sardegna (148,5), Toscana (115,4) e Calabria (101,5). Osservata speciale la Sardegna. (a. po.)