La nave Sea-Eye 4 è arrivata ieri mattina nel porto di Pozzallo. A bordo, oltre ai 23 membri dell’equipaggio, 414 migranti soccorsi in sei diversi interventi tra il 14 e il 17 maggio nel Mediterraneo centrale. Siria, Mali, Sudan, Costa d’Avorio, Eritrea, Burkina Faso, Bangladesh le principali nazionalità delle persone. Circa 150 i minori e tre le donne incinte, di cui una all’ottavo mese. Queste ultime sono state portate in ospedale a Modica per i controlli ginecologici.

I minori non accompagnati trascorreranno la quarantena in un centro d’accoglienza in provincia di Ragusa, tutti gli altri a bordo della nave Aurelia attraccata accanto alla Sea-Eye 4. Ognuno è stato sottoposto a tampone sulla banchina del porto. Mentre scriviamo non c’è ancora notizia di eventuali positivi: le operazioni di sbarco sono in corso e non è chiaro se si concluderanno in serata oppure no.

L’organizzazione non governativa tedesca ha riferito di alcune frasi razziste che sarebbero state pronunciate all’arrivo da un addetto del porto. Il sindaco del paese siciliano Roberto Ammatuna (centro-sinistra) ha gettato acqua sul fuoco, sottolineando che a Pozzallo «c’è una macchina umanitaria collaudata, che funziona perfettamente su tutti i fronti, soprattutto quello umanitario».

Il primo cittadino ha anche risposto a Matteo Salvini, che nella mattinata di ieri aveva annunciato il rifiuto di accogliere i migranti della Sea-Eye 4 nei territori governati dalla Lega, affermando che «ognuno deve fare la sua parte» e che è «ripugnante fare politica sulla pelle di queste persone».

Nella zona di ricerca e soccorso delle acque internazionali davanti alla Libia sta arrivando in queste ore la Aita Mari, di Salvamento Maritimo Humanitario. Venerdì prossimo, invece, la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese incontrerà le Ong.