Cosa è la scuola? «La mia scuola è un posto tranquillo dove si impara, si vive in gruppo e si sta bene. Mentre si impara ci si diverte». «La scuola è l’unica casa dove ci sono più bambini che adulti». «Vicino alla cancellata dove c’è il campanello della scuola, non c’è il nome di una sola persona come nei campanelli delle case normali. Insomma, nessuno può dire: “La mia scuola è mia!”. «Perchè è vero, la scuola è anche sua, ma non solo sua. E’ anche di tutti gli altri bambini che vanno a scuola. Per questo è più grande di una casa normale!» «Però nessuno può abitarci come se quella fosse casa sua». «Se un bambino vuole portarsi a casa una lavagna, non può farlo perchè anche le lavagne e tutte le cose che ci sono dentro la scuola sono di tutti i bambini».

Parliamo del giardino della scuola…
«Attorno alla scuola di solito ci sono il cortile e il giardino della scuola. Tutti devono tenere puliti il cortile e il giardino della scuola». «Nel cortile della nostra scuola, in un angolo, abbiamo il nostro orto». «A scuola, tranne i primi giorni di scuola nella Prima classe, i genitori degli alunni non possono starci. Neppure le mamme. Anche perchè loro devono andare a lavorare o hanno sempre da fare un sacco di cose». «Alla ricreazione, se hanno tempo, i nonni o i genitori degli alunni possono venire a salutare un attimo i loro figli o nipoti».

Entriamo nella scuola… Dentro…
«Dentro ci sono le aule e in ogni aula c’è una classe dove stanno i bambini della stessa età. Nella nostra scuola ci sono l’aula della classe Prima, della classe Seconda, della classe Terza, della classe Quarta e della classe Quinta». «Ci sono la sala video, la biblioteca della scuola, l’aula dove c’è lavagna multimediale interattiva». «In altre due aule più grandi dove c’è il laboratorio di informatica con tutti i computer e il laboratorio di immagine dove ci sono tutti i colori e i pennelli». «Poi c’è la cucina, dove le cuoche preparano il pranzo. E vicino alla cucina c’è una grande sala mensa con tutti i tavoli e le seggiole: lì andiamo a mangiare». «E la palestra!». «C’è anche un’aula che si chiama Sala Insegnanti. Qui vanno gli insegnanti quando finisce la lezione con i bambini e devono fare le riunioni tra di loro per decidere cosa faremo a scuola nei prossimi giorni. Nella Sala Insegnanti c’è la macchinetta del caffè».

Si paga per andare a scuola?
«No, i bambini non li paga nessuno. Ma ci devono andare ugualmente, a scuola». «No, la scuola è gratis. Per andare al cinema i bambini devono pagare. Per andare al circo devono pagare. Per andare a teatro o a un concerto di musica devono pagare. Per andare a un corso di karatè o di pallavolo devono pagare. Per imparare come si suona uno strumento musicale devono pagare. Per fare un corso di danza o di pattinaggio a rotelle o di calcio devono pagare. Per andare a scuola invece i bambini non devono pagare. Perchè i loro genitori poi hanno già pagato le tasse». «Se la scuola non fosse gratis, secondo me non è proprio una scuola ma un’altra cosa di cui adesso non mi viene in mente il nome». «Ogni bambino può venire nella nostra scuola e nessuno lo può mandare via».

E di voi scolari cosa mi dite?
«Gli scolari sono i bambini che vanno a scuola si possono chiamare in vari modi: alunni, scolari, studenti». «Possono indossare tutti un grembiule: bianco, nero, blu. Possono avere un fiocco al collo: blu, rosa, bianco o di un altro colore. Oppure possono non indossare nessun grembiule e vestirsi ogni giorno come vogliono». «Gli scolari possono essere maschi o femmine. Alti o bassi. Magri o grassi. Simpatici o antipatici. Divertenti o noiosi. Bravi o meno bravi. Gentili o meno gentili. Per me, più sono diversi e meglio è perchè si imparano più cose e la vita è più varia e divertente».